Autore Redazione
venerdì
18 Ottobre 2024
05:11
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Cronaca - Alessandria

La psicologa dei lavoratori era figlia del consulente, Amag: “Un errore ma non lo sapevamo. Siamo parte lesa”

La psicologa dei lavoratori era figlia del consulente, Amag: “Un errore ma non lo sapevamo. Siamo parte lesa”

ALESSANDRIA – Il “caso psicologa” sollevato dai sindacati una settimana fa è stato uno degli argomenti al centro della Commissione Bilancio dedicata al Gruppo Amag. I rappresentanti della giunta Abonante e i vertici della azienda sono intervenuti sulla vicenda della consulente che intervistava i lavoratori del gruppo nell’ambito di un progetto di welfare aziendale pur essendo la figlia del responsabile della società di consulenze MoveOnTeam, di cui la stessa multiutility alessandrina si è avvalsa. Un caso sul quale le forze di minoranza anche nei giorni scorsi hanno chiesto conto.

“Sicuramente” ha sottolineato l’assessore alle Partecipate Giorgio Laguzzioccorre correggere e servono chiarimenti riguardo quelle situazioni dove ci sono stati errori, mancanze, aspetti inopportuni o non adeguati. Come socio di maggioranza abbiamo esercitato il ruolo di controllo analogo. A mio avviso occorre però scindere tra quei comportamenti in questo caso sbagliati e che vanno corretti fino alla rimozione di determinati incarichi, se necessario, rispetto a un lavoro professionale che è stato fatto e che ha portato miglioramenti”.

L’amministratore delegato di Amag, Emanuele Rava, è entrato ancora di più nel merito: “I sindacati ci hanno portato a conoscenza della situazione, che non conoscevamo. Sulla vicenda c’è ancora in corso una verifica interna alla azienda. Questo venerdì la psicologa responsabile del progetto ci relazionerà sull’accaduto. Come azienda siamo parte lesa. Senza dubbio ci sono stati errori. Un lavoratore mi ha scritto una lettera che ci ha informato della situazione: noi gli abbiamo formulato le nostre scuse, sottolineando che avremmo approfondito. Come azienda non eravamo informati: nel pacchetto di attività di welfare aziendale la psicologa poteva avvalersi di consulenti esterni. Hanno però aderito oltre venti dipendenti e per questo motivo la dottoressa ha deciso di chiedere aiuto a una sua collega, la dottoressa Zordan. Quest’ultima aveva già svolto una serie di interviste all’interno di Amag Ambiente nell’arco del precedente incarico affidato alla società Sistema per approfondire l’ambiente di lavoro. In questo caso sono state fatte 360 interviste a tutti i dipendenti. In Amag Ambiente la dottoressa Zordan era un volto conosciuto. Tutto è stato svolto nella massima trasparenza e con il principio della massima riservatezza a cui questi professionisti sono richiamati”.

“Ho approfondito la vicenda della psicologa” ha infine precisato l’ingegner Lorenza Franzino, presidente di Amag “era già conosciuta in Amag Ambiente. Aveva condotto colloqui anonimi nell’ambito dell’analisi sul clima di lavoro. Stride un po’ pensare al fatto che nessuno avesse capito che fosse la figlia di Zordan. Anche su quella mail che la dottoressa ha improvvidamente firmato con il cognome della madre c’era comunque scritto “A. Zordan”. Mi sembra che si stia montando troppa panna su questo episodio. Così non si fa il bene di Amag: bisognerebbe analizzarla con un occhio diverso e non pieno di sospetti. Non facciamo sì che questo episodio copra tutto il resto. Se ritenete che questo management non sia degno di fiducia o ritenete di avere persone o manager più preparati io sarei pronta a lasciare il mio incarico. Non sono una persona attaccata a questo tipo di incarichi. Sto vivendo questi giorni con molta amarezza. Vorrei invece parlare del futuro di Amag: bisogna capitalizzare Amag Ambiente, perché sennò non andiamo da nessuna parte. Occorre trovare i soldi. Sull’idrico c’è la prospettiva di questo consorzio. Amag Reti Gas rappresenta un altro punto difficile: è una società in pareggio ma che progressivamente non pareggerà in più. Forse varrebbe la pena avere qualche socio che ci dia una mano. Sono ipotesi che ho presentato insieme ad altre: io propongo delle direzioni insieme all’ingegner Rava e al gruppo di direzione. Poi decidono gli azionisti. Però si sta lavorando, anche il sabato e la domenica. Se avessi immaginato che il livello di polemica sarebbe stato questo forse ci avrei pensato un po’ di più ad accettare l’incarico. Da giovane, però, ho studiato ad Alessandria e sono affezionata a questa città. Ho pensato di poter fare qualcosa di utile. La situazione mi sta amareggiando non poco perché vorrei occuparmi del futuro di Amag. Io sono stata presidente della società Systema dal novembre 2021 al novembre 2023. Prima di diventare presidente di Amag mi sono dimessa dalle cariche in MoveOnTeam e ho venduto le mie azioni. Non sono venuta a cercare questo ruolo. Ho fatto la mia carriera: ho imparato molto, lavorando in aziende di alto livello. Quando sono venuta qui io ho sempre fatto presente che avrei acquisito un incarico senza deleghe. La presidenza è un incarico di rappresentanza: gestisce i cda, parla con tutti i consiglieri, rappresenta legalmente l’azienda. Ho chiesto io questo distacco dall’operatività: non voglio mai entrare nel merito di una firma. Ho sempre operato con una etica professionale profonda. Non sono suddita di nessuno, sono una persona molto rigorosa. Non si pensi che io abbia favorito qualcuno in qualche modo. In Amag ho un buon rapporto con tutti: parlo con le persone, rispondo alle loro domande. Mi sono messa in discussione, con i dipendenti ho un rapporto chiaro e schietto. Parlare con le persone è fondamentale per riconnettere le persone stessa all’azienda, il capitale umano è fondamentale. Siamo d’accordo sul fatto che dobbiamo migliorare il servizio. Oggi, infatti, veniamo percepiti male, tra tubi che si rompono e la città sporca”. 

Tra le forze di minoranza la Lega ha invocato “una Commissione ad hoc dedicata ad approfondire, dando voce diretta alle rappresentanze sindacali, la situazione dei dipendenti del Gruppo Amag. I sindacati hanno espresso pubblicamente la propria insoddisfazione, e il forte senso di disagio e insoddisfazione dei dipendenti della multiutility” hanno sottolineato i consiglieri del Carroccio Roggero, Lumiera e Cuttica di Revigliasco “c’è stato di recente uno sciopero di Amag Ambiente con fortissime adesioni, e tra i lavoratori è grande la preoccupazione sugli scenari futuri. Crediamo che dedicare una specifica Commissione Bilancio a questi temi sia assolutamente prioritario, e auspichiamo sul tema una collaborazione ampia e trasversale”.

Secondo il capogruppo di Fratelli d’Italia, Emanuele Locci, inoltre “diventa sempre più preoccupante la familiopoli presente in Amag: da dove viene questo rapporto tra il centrosinistra e la famiglia Zordan? Sappiamo che conoscevano il sindaco Abonante prima di avere qualsiasi incarico in Amag e oggi ci ritroviamo Giancarlo Zordan consulente e (padre di) Stefano Zordan formatore del personale attraverso le loro società, mentre Anna Zordan (sorella di Stefano e figlia di Giancarlo) presente in azienda come psicologa anche se l’incarico era stato dato a una sua collega. C’è una connessione? E ancora: chi guidava le società dei Zordan MoveOnTeam e Systema, ing. Franzino, oggi guida Amag. MoveOnTeam e Systema, però, continuano a prendere affidamenti da Amag per un totale che è arrivato a 145.000 euro la prima e 75.000 euro per la seconda. Inoltre l’avv. Aimone, che di tali società è stata ugualmente nel consiglio di amministrazione con l’attuale presidente di Amag, ha già ricevuto quest’anno 102.000 euro di affidamenti diretti. Questa gestione, familistica e spesso in contrasto con le norme, è assolutamente inaccettabile” ha precisato Locci “pregiudica la qualità dei servizi offerti ai cittadini e non valorizza il personale. Ma il centrosinistra continua a non voler rispondere nel merito alle nostre osservazioni cercando solo di giustificarsi o deresponsabilizzarsi”.

Sul rapporto di conoscenza tra esponenti della giunta e lo stesso Zordan era intervenuto in commissione proprio l’assessore Laguzzi: “So che il sindaco Abonante ha conosciuto Giancarlo Zordan in un incontro all’Istituto Olivetti, in un ambito esclusivamente professionale. Lo stesso ho fatto anche io. Non c’è alcun rapporto di tipo amicale pregresso. Abbiamo sempre riconosciuto una ottima professionalità messa in campo, come dimostrano i curriculum. Sull’ingegner Franzino, inoltre, posso ribadire che averla alla guida di Amag è un valore aggiunto. Vanta un curriculum eccezionale”.

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