Autore Redazione
martedì
29 Ottobre 2024
05:50
Condividi
Cronaca - Alessandria

All’Istituto Volta di Alessandria un incontro aperto alle famiglie sulla dipendenza da smartphone

All’Istituto Volta di Alessandria un incontro aperto alle famiglie sulla dipendenza da smartphone

ALESSANDRIA – Questo lunedì pomeriggio l’Aula Magna dell’Istituto “Volta” di Alessandria ha ospitato il primo incontro dedicato alle famiglie sulla prevenzione verso le dipendenze più diffuse tra i giovani. Il tema di questo primo incontro è stato la dipendenza da smartphone. Un argomento caldo, molto attuale, che ha assorbito l’attenzione dei numerosi genitori e docenti presenti. “Il merito va tutto al relatore dell’evento, il prof Fabio Morino, docente di scienze motorie ma soprattutto formatore a livello nazionale del Coni, una persona davvero informata e titolata a 360° per una corretta divulgazione dell’evento” ha sottolineato la dirigente scolastica Maria Elena Dealessi. 

“Abbiamo parlato non solo delle conseguenze di un uso incontrollato dello smartphone (che spaziano dai disturbi del sonno, all’ansia, fino ad arrivare a veri e propri problemi fisici come diabete e malattie cardiovascolari, o problemi psicofisici connessi a conseguenze negative sulla memoria e, di conseguenza sulla capacità di apprendimento), ma anche dell’impatto sociale sempre più preoccupante, che porta all’aumento della solitudine, al peggioramento dell’umore e dell’immagine di sè. E’ incredibile quanto sia dunque vitale attivare vere e proprie azioni di “detox tecnologico” che quasi sempre possono provenire da un’attività sportiva quotidiana, anche solo di un’ora al giorno ma veramente in grado di combattere l’insorgere di enormi problemi, che impatteranno inevitabilmente sulla qualità di vita dei giovani di oggi, anziani di domani”.

“Non è mai troppo tardi per incominciare” ha aggiunto Dealessi rivolgendosi ai genitori presenti “abbiamo una responsabilità sociale e personale troppo grande e troppo importante: siamo tutti responsabili della nomofobia, che attanaglia non solo gli studenti, ma anche spesso noi adulti. Abbiamo dunque il dovere di creare, almeno a scuola, un ambiente salubre, dove si apprende e si ritrovano i veri contatti umani e sociali stando lontani dal mondo dei social per un tempo sufficientemente lungo da farci percepire i vantaggi di questa scelta. E devono essere per primi i ragazzi a capirlo: nessuna azione coercitiva, solo la giusta e doverosa informazione, per arrivare a un orientamento che porti spontaneamente a un maggior controllo dei dispositivi elettronici, oggetti preziosi nella società di oggi, ma da utilizzare a giuste dosi e con totale consapevolezza”.

Eccellente infine la testimonianza di Christian: un alunno di 4^ informatica, vittima della nomofobia nel periodo della pandemia, che ha commosso la platea dei presenti con il racconto di un passato ancora recente da dimenticare, ma che ha saputo – grazie all’aiuto dei genitori e della scuola – reagire straordinariamente a questa dipendenza. L’evento è piaciuto ed è stato fortemente apprezzato: seguirà con buona probabilità una seconda serata aperta alle famiglie su nuove tematiche altrettanto impattanti sulla vita degli adolescenti.

Condividi