7 Novembre 2024
05:48
Nel 2023 non mostrava il biglietto per protesta contro i ritardi: “Oggi a Casale servono più treni nel weekend”
CASALE MONFERRATO – Un anno fa la sua protesta aveva avuto una eco nazionale e aveva acceso i riflettori su un problema come quello dei ritardi sulla linea Casale-Alessandria. Oggi il 18enne monferrino Matteo Philippe, da vice-coordinatore del Gruppo Pendolari di Casale Monferrato ha rimarcato il netto miglioramento della circolazione ferroviaria su quella tratta (“a settembre i treni hanno registrato una percentuale di puntualità dell’80% e un ritardo medio di 1 minuto“) ma soprattutto ha voluto rimarcare “altre importanti battaglie da fare perché le condizioni del servizio si possano definire ottimali”.
“Durante le fasce serali” ha sottolineato Philippe “c’è un’inspiegabile carenza di treni: ciò impedisce ai pendolari che lavorano ad Alessandria di tornare a Casale. L’ultimo treno di cui si dispone è alle 18.35″. Philippe ha anche sottolineato che l’ex sindaco di Casale, Federico Riboldi “aveva promesso di rimettere il treno pre-pandemico delle 19.35, ma la promessa non è stata mantenuta, insieme a quella di restituire il presidio Polfer nella stazione di Casale, stazione che presenta una grande lacuna securitaria e stazione che si è resa protagonista di tragici eventi”.
“L’altro problema sostanziale” ha aggiunto il giovane pendolare monferrino “è che di sabato c’è una grande carenza di treni e il servizio presenta dei lunghi buchi orari. Anche in questo caso, ciò costituisce un problema per i pendolari che lavorano e condiziona negativamente il tessuto turistico della provincia alessandrina. Il sabato, l’ultimo treno presente per andare a Casale da Alessandria è alle 16.35. Ricordo che noi paghiamo 93 euro al mese e ricordo che il prezzo è aumentato di nuovo, come lo fa tutti gli anni qui in Piemonte (vedi la dichiarazione dell’Agenzia per la mobilità Piemontese). Ci sono solamente 33 km di tratta tra Casale e Alessandria: andrebbe decisamente rivisto il costo del servizio, vista la carente offerta. Inoltre, non beneficiamo di alcun tipo di sconto o gratuità in quanto studenti, mentre gli studenti di Milano dispongono di un abbonamento a tariffa ridotta di solamente €22 per l’utilizzo di tutti i mezzi urbani della città”.
“Spesso Casale viene definita la “Capitale del Monferrato” e una domanda sorge spontanea: come può la capitale del Monferrato essere quasi totalmente irraggiungibile di sabato e totalmente irraggiungibile di domenica? Migliorare la rete dei trasporti casalesi significa incentivare il turismo, creare movimento e fare un favore all’economia della nostra città. Perché non si investe di più nel trasporto pubblico? Tra l’altro, la provincia di Alessandria, pur essendo al centro del triangolo industriale Torino-Milano-Genova, è quella che percepisce meno fondi regionali per il trasporto pubblico locale. Io continuerò a battermi per il trasporto pubblico perché è una cosa in cui credo sinceramente e profondamente. E ci tengo a dire un’altra cosa molto importante. I mezzi pubblici non dovrebbero essere una questione di destra o di sinistra (non è “ideologia”), ma una questione universale: un territorio non collegato è un territorio che resta indietro, economicamente e culturalmente. Per questo motivo, sollecito la Regione Piemonte e l’assessorato competente a battere un colpo: ci sono di mezzo moltissimi pendolari. La politica può e deve cambiare le cose – è la Regione, infatti, che decide il costo dei biglietti, l’istituzione di nuove tratte ferroviarie e la cadenza e gli orari dei treni. Sono fermamente convinto che nel 2024, in un paese come l’Italia, sia impensabile e ingiusto che le persone siano costrette a dipendere dalla loro automobile, soprattutto a fronte della stringente emergenza climatica”.