1 Dicembre 2024
15:19
Detenuto prende a pugni un agente in servizio nel carcere di San Michele
ALESSANDRIA – Nuovo episodio di violenza nel carcere San Michele di Alessandria. Come ha riferito il sindacato Sappe sabato mattina un detenuto che si trovata nella sala socialità è uscito dalla saletta e ha colpito con le mani l’ufficio box, insistendo per parlare con uno degli agenti di servizio, in quei minuti impegnato in un colloquio con altro ristretto. “Con atteggiamento spavaldo e aggressivo” ha raccontato il segretario regionale Sappe Vicente Santilli “l’uomo ha ignorato l’invito del poliziotto a rientrare nella saletta e, uno volta che questi ha terminato di ascoltare il precedente detenuto, gli si è avventato contro, tirandogli due pugni al volto e spingendolo contro il muro. Solo l’intervento di alcuni detenuti e ulteriore personale di Polizia ha consentito di porre fine all’aggressione”.
“Dopo un po’ la situazione è rientrata, grazie anche all’intervento degli altri colleghi, ma al collega contuso va tutta la solidarietà del Sappe” ha aggiunto Santilli “siamo alla follia, adesso siamo arrivati al punto che i detenuti sfasciano letteralmente le carceri se non vengono assecondate le loro richieste, specie quando sono assurde e senza senso come avvenuto ad Alessandria. Il senso di impunità ed abbandono delle carceri del Piemonte è veramente a livelli allarmanti se non si riprende in mano la situazione. Ormai, quello che quotidianamente accade nelle carceri piemontesi non fa più notizia. Mai udito un silenzio così assordante da parte di questa Amministrazione Penitenziaria”.
“La situazione penitenziaria è sempre più critica” ha commentato il Segretario Generale del Sappe, Donato Capece “quanto avvenuto testimonia che il sistema della sicurezza nelle carceri italiane non è adeguato alle esigenze attuali per cui è necessario intervenire. Chiediamo all’Amministrazione penitenziaria di adottare ogni utile iniziativa affinché i detenuti vengano puniti in maniera esemplare, con l’applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario che prevede particolari restrizioni, per coloro che mettono in crisi l’ordine e la sicurezza degli istituti penitenziari. Continuiamo a chiedere che vengano previste adeguate strutture sul territorio nazionale, ove i detenuti violenti possano scontare la pena in regime chiuso, fino a quando non comprendono che devono rispettare le regole e soprattutto la polizia penitenziaria e tutti gli altri operatori”.
Capece ha infine fatto un appello ai Sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro e Andrea Ostellari per un incontro urgente “così da ristabilire subito regole efficaci per garantire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta!”.