Cronaca - Alessandria

Agricoltura: per la Cia un 2024 da dimenticare tra grandine, nubifragi e una gestione “folle” della peste suina

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – “Un 2024 da dimenticare“. È netto il giudizio della Confederazione Italiana Agricoltori della provincia di Alessandria sugli ultimi 12 mesi. Le produzione agricola del nostro territorio è stata infatti condizionata da grandine, nubifragi e trombe d’aria. Emblematici i dati sul calo di produzione nei singoli settori: -40% in quello dei pomodori, -30% per i cereali e per le uve, -10/15% per il riso fino ad arrivare al -70% per il miele mentre per molti imprenditori di nocciole la produzione si è quasi azzerata.

Come ha sottolineato la presidente provinciale Cia, Daniela Ferrando, inoltre “è troppo alto il divario tra il prezzo a livello del produttore a quello del consumatore, occorre dare più valore a chi produce. Le aziende, purtroppo, sono sempre meno sostenibili”. 

Il direttore provinciale Cia Paolo Viarenghi ha poi definito “folle” la gestione dell’emergenza peste suina: “Una emergenza che purtroppo non sarà risolta a breve. Chiediamo un cambio di rotta” ha sottolineato Viarenghi, contrario al cambio di strategia sull’abbattimento dei cinghiali: lo stop alla caccia definito dalla Regione dopo il ricorso al Tar delle associazioni animaliste. Dalla Cia sono arrivate anche critiche al sistema assicurativo, alla troppa burocrazia che, ad esempio, ha rallentato l’iter per la richiesta dei contributi Pac. Proprio questo martedì Cia Alessandria ha esposto tutte queste criticità all’assessore regionale Paolo Bongioanni: “Da parte sua” ha sottolineato il direttore Viarenghi “è emerso l’impegno a valutare le nostre proposte insieme al Governo”. 

Cia Alessandria ha infine annunciato la volontà di procedere nelle prossime settimane alla fusione con Cia Asti. 

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