Cronaca - Alessandria

Pfas nel sangue, gli spinettesi dopo il ritiro delle analisi: “Non lavorerei più alla Solvay”, “Non ho più l’orto”

ALESSANDRIA – Sette giorni dopo l’incontro pubblico al Marengo Museum quando erano stati comunicati i risultati complessivi, giovedì pomeriggio all’ambulatorio Asl di Spinetta Marengo è iniziata la consegna dei referti sulla prima fase del biomonitoraggio Pfas ai 135 residenti entro i 500 metri dal Polo Chimico che si erano sottoposti alle analisi del sangue. Su Radio Gold le parole di Mauro Giraudi, Adriano Sossai e Roberto Nieddu. L’ambulatorio Asl di via Perfumo 3 sarà aperto, sempre dalle 14 alle 16, anche venerdì 21 febbraio, martedì 25 febbraio, mercoledì 26 febbraio, giovedì 27 febbraio e venerdì 28 febbraio. Come già annunciato la scorsa settimana dalla Regione Piemonte, da marzo scatterà la seconda fase del biomonitoraggio. I residenti entro un raggio di tre chilometri dal Polo Chimico potranno aderire attraverso una piattaforma online.

Tra questi anche due esponenti dei Comitati Anemos e Vivere in Fraschetta, Riccardo Ferri e Maura Peruscion. “Rifarò questi esami, li avevo già fatti tre anni fa grazie all’Università di Liegi e poi ancora con le analisi promosse da Anemos, Greenpeace, Comitato Stop Solvay e Vivere in Fraschetta” ha sottolineato Riccardo Ferri “i dati non sono confortanti. In quasi tutte le persone sono emerse tracce dei vecchi Pfas, in particolare il Pfoa e il pfas emergente, l’Adv, che ormai ha superato i livelli di Pfoa. Da anni chiedevamo di analizzarlo. In questo biomonitoraggio il dato sull’Adv doveva essere inizialmente fornito in forma aggregata ma abbiamo chiesto che venisse fornito in modo specifico. A maggior ragione se, come per l’Adv, mancano i riferimenti: dovrebbero essere a zero”. 

“Una buona iniziativa” ha detto Maura Peruscion “l’importante è che sia fatta in modo serio e corretto. Si possono avere alcuni dubbi ma è giusto dare fiducia a questo biomonitoraggio”. 

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