Autore Redazione
lunedì
3 Marzo 2025
18:52
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Cronaca - Alessandria

Pnrr, Fp Cgil Sanità: “Troppi progetti a rilento e quello del personale è un nodo preoccupante”

Pnrr, Fp Cgil Sanità: “Troppi progetti a rilento e quello del personale è un nodo preoccupante”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – “Pensare al futuro del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale significa rivedere cosa ha davvero funzionato, e cosa meno, nei primi 47 anni della sua esistenza”. Il funzionario Cgil con la delega alla Sanità, Vincenzo Costantino, ha sollecitato i tempi di erogazione dei fondi del Pnrr. Costantino ha rimarcato l’importanza di “decidere verso quali nuovi confini spingerne una sua necessaria ed inevitabile riorganizzazione, formale e sostanziale, partendo da un principio: la centralità del paziente, ovvero organizzare in senso trasversale, abbattendo definitivamente tutti gli “ostacoli” esistenti, il percorso di cura che segue le sue esigenze, e non obbligarlo ad adeguarsi all’offerta di servizi. È in questo allarmante contesto che oggi, più che mai, occorre formulare insieme a un progetto politico associato a una sensibilizzazione di tutti capace di rimettere la salute e i servizi collettivi di welfare al centro del cambiamento sociale necessario per questo paese”.

A tre anni dall’avvio del PNRR e a 16 mesi dalla scadenza, lo scenario dello stato di attuazione della Missione Salute è a dir poco allarmante, con troppi progetti che procedono a rilento, con ritardi nell’esecuzione dei lavori o ancora fermi alla fase di progettazione. Nella nostra provincia le poche opere che l’ASL Al ha avviato sono a oggi pochissime a fronte di interventi che riguardano varie sedi territoriali (Acqui, Casale, Tortona, Ovada, Trino, Novi, Arquata Scrivia) e questo fa si che vi sia il rischio di non conseguire gli obiettivi strategici entro giugno 2026. Particolarmente preoccupante e incerta la situazione per la realizzazione delle Case della Comunità e degli Ospedali di Comunità, strutture strategiche per l’attuazione della riforma dell’assistenza territoriale”. 

“In questo scenario risulta davvero difficile credere che il Governo possa immaginare di riuscire a terminare tutti i lavori per collaudare le strutture entro giugno 2026, data prevista per la scadenza definitiva. Inoltre il nodo preoccupante è quello del personale: non basta costruire strutture se non si mettono nelle condizioni di essere operative ed efficienti. Senza prendere in considerazione i possibili e auspicabili sviluppi della figura dei medici di medicina generale alle dipendenze del SSN, solo per Case e Ospedali di Comunità, per cui non si vedono atti di interessamento concreto da parte del Ministero della Salute dove sarebbe necessario assumere 33 mila unità di personale, unico concreto intervento che migliorerebbe i tempi di attesa riempendo il vuoto degli spot governativi o l’inconsistenza degli atti ministeriali per non parlare poi dei gettonisti molto in uso nella nostra provincia! Quanti ricoveri impropri si potrebbero evitare garantendo la presa in carico da parte di un’adeguata rete di assistenza territoriale? Quanta pressione negli ospedali, a partire dagli accessi impropri nei Pronto soccorso, si potrebbe evitare?”

“La posta in gioco” ha concluso Costantino “è infatti tanto il futuro del SSN, il quale solamente può rendere effettivamente esigibile il diritto alla salute, diritto sociale e di libertà per tutte le persone. Quanto, più in generale, quello del welfare. Un welfare universale e democratico, finalizzato al benessere delle persone, ai loro diritti e bisogni in termini di salute, previdenza, assistenza, istruzione, abitazione, tutela del reddito. Un welfare che però viene sempre più sacrificato dinnanzi a scelte politiche orientate in direzioni opposte: quelle della spesa militare e delle politiche di riarmo”.

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