Pfas: via al biomonitoraggio entro i 3 km dal Polo Chimico e analisi anche ai cittadini di Alessandria
ALESSANDRIA – Due progetti in parallelo con un unico fine: arrivare a un impatto zero dei pfas sulla popolazione e negli stabilimenti. Lo ha ribadito Regione Piemonte, con l’assessore alla Sanità Federico Riboldi: “Grazie alla tecnologia si può garantire una alleanza tra ambiente e produzione. L’attenzione verso i PFAS continua incessante e la presentazione di oggi ne è la dimostrazione. Questi due importanti progetti permetteranno non solo una presa in carico puntuale e duratura, ma anche di poter perfezionare nuovi metodi per identificare e quantificare i PFAS”, ha concluso l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi.
BIOMONITORAGGIO PFAS
Da questo giovedì, infatti, scatta ufficialmente la fase del biomonitoraggio ai residenti entro i 3 chilometri dal Polo Chimico di Spinetta. Dopo la presentazione dei risultati, e la consegna dei referti, alla popolazione entro i 500 metri dallo stabilimento Syensqo, sarà quindi possibile aderire online, su base volontaria, a questa seconda fase. Oltre che sul portale della Regione sarà possibile fare domanda anche sul sito dell’Asl.
Gli interessati sono invitati a fornire il proprio codice fiscale, l’indirizzo di residenza, un numero di contatto e accettare l’informativa sulla privacy. Gli operatori Asl contatteranno poi telefonicamente le persone che si sono registrate e concorderanno un appuntamento in cui verrà proposta l’adesione al Biomonitoraggio, che prevederà un prelievo ematico e la risposta a un questionario sugli stili di vita. I prelievi verranno effettuati sempre all’interno dell’ambulatorio distrettuale ASL AL di Spinetta Marengo in via Perfumo, 3, piano terra, e avranno inizio dal mese di aprile. La popolazione interessata è costituita da circa 8 mila residenti. “A massima tutela della salute della popolazione potenzialmente esposta alle sostanze PFAS nell’area di Spinetta Marengo, la Task Force Clinica PFAS, tenuto conto del fatto che nell’area considerata sono presenti anche altri contaminanti ambientali, ha proposto un ulteriore livello di monitoraggio pluriennale, che vedrà la partecipazione dei Medici di Medicina Generale e di specialisti ospedalieri e universitari, la cui adesione sarà possibile da parte di tutti i cittadini che prenderanno parte al Biomonitoraggio attualmente in corso. È possibile manifestare il proprio interesse ad aderire anche a questo ulteriore livello di monitoraggio al momento del ritiro del referto”, ha spiegato Luigi Castello, coordinatore commissione clinica Task force Pfas.
PROGETTO SCENARIOS
Questo giovedì, inoltre, è stato presentato un altro reclutamento, nell’ambito del progetto Scenarios, di 300 cittadini in tre distinte fasce territoriali. Da aprile scatterà la distribuzione di lettere a 100 residenti entro un raggio di 3 km dal Polo Chimico di Spinetta Marengo, a 100 residenti tra 3 e 6 km dal Polo Chimico e a 100 residenti oltre 6 km, fino a comprendere quindi l’intero territorio comunale della città di Alessandria.
Scenarios è un progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma HORIZON 2020 – Azione 8.1 Zero Pollution Ambition che coinvolge 19 partner da 11 paesi. Coordinato dal DiSIT dell’Università del Piemonte Orientale, sotto la guida del professor Francesco Dondero, il progetto si propone di sviluppare nuove metodologie per la caratterizzazione, il monitoraggio, la bonifica e la riduzione dell’impatto ambientale dei PFAS.
Ai partecipanti, suddivisi per età e genere, saranno richiesti campioni di sangue, urine e di acqua potabile proveniente dalle loro abitazioni: parte di questi campioni biologici e gli interi campioni di acqua serviranno per ottimizzare e consolidare metodiche avanzate sviluppate da UPO, tra cui spettrometria di massa ad alta risoluzione ma anche approcci spettroscopici e sensoristici alternativi, così da “identificare e quantificare i PFAS in modo rapido e conveniente“. Un’altra parte dei campioni servirà invece per l’effettuazione gratuita di specifici esami di laboratorio come colesterolo, glicemia e ormoni tiroidei, ovvero parametri biochimico-clinici che la letteratura scientifica suggerisce di monitorare nell’eventualità di possibile esposizione ai PFAS. Parte dei campioni, infine, verrà conservata all’interno del Biorepository della Biobanca del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI) per scopi di ricerca e futuri studi.
I referti degli esami di laboratorio verranno consegnati ai soggetti partecipanti con la raccomandazione di discuterne con il proprio Medico di Medicina Generale, mentre i risultati relativi all’eventuale presenza di PFAS nel sangue, nelle urine e nell’acqua verranno comunicati, attraverso report e pubblicazioni scientifiche. Ciò avverrà in forma aggregata e anonima in conformità e con le tempistiche che sono state accordate con l’ente finanziatore, la Commissione Europea
Lo studio, che vede il coinvolgimento del DAIRI con il coordinamento dell’epidemiologa Marinella Bertolotti, sarà realizzato in stretta collaborazione con la Città di Alessandria: “Entro la fine di marzo, ai soggetti selezionati in maniera casuale grazie ai dati forniti dal Comune, verrà inviata una lettera di invito a partecipare allo studio. I cittadini che riceveranno la lettera sono quindi invitati a presentarsi entro dieci giorni all’URP dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria in via Venezia 16 per manifestare la propria volontà di aderire al progetto SCENARIOS e concordare l’appuntamento per le procedure previste dallo studio”, ha ricordato l’assessore comunale all’Ambiente Giorgio Laguzzi.
I prelievi inizieranno ad aprile nell’Ambulatorio 8 del Poliambulatorio Gardella dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Alessandria (Via Don Francesco Gasparolo, 4 – Alessandria), dove verranno effettuate anche misurazioni della pressione arteriosa e somministrati questionari sulla storia lavorativa, abitativa e sanitaria, sulle abitudini alimentari e sulle condizioni ambientali.
“Questa fase della ricerca è finalizzata a validare procedure e metodologie innovative, fornendo contestualmente una prima stima dei valori di PFAS in un campione casuale della popolazione. Per raggiungere questo obiettivo, i partecipanti vengono selezionati in base a residenza, genere ed età, attraverso un criterio casuale, garantendo così un approccio scientifico rigoroso che assicuri dati solidi e utili alla tutela della salute pubblica”, ha spiegato Marinella Bertolotti.