Autore Redazione
lunedì
24 Marzo 2025
05:55
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Cronaca - Alessandria

Export: provincia di Alessandria terza in Piemonte nel 2024 e tra le prime 25 in Italia

Export: provincia di Alessandria terza in Piemonte nel 2024 e tra le prime 25 in Italia

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – La provincia di Alessandria è la terza in Piemonte per export e la 24esima a livello italiano, con una incidenza dell’1.2% sulle esportazioni nazionali. Tra il 2023 e il 2024, inoltre, i valori dell’Alessandrino hanno registrato un lieve calo (-0.9%): da 7 milioni 364 mila euro del 2023 ai 7 milioni 301 mila euro del 2024. Lo ha riferito l’analisi realizzata dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre. In Piemonte è Torino il territorio con più esportazioni: secondo a livello nazionale. Al secondo posto c’è la provincia di Cuneo (18esima a livello nazionale). A seguire c’è Novara (30a in Italia), poi Asti (50^), Vercelli (51^), Biella (64^) e Verbano Cusio Ossola (82^).

Nel raffronto tra il 2023 e il 2024, però, la provincia di Torino ha registrato il calo più significativo: -13.1%. Numeri in ribasso anche a Biella (-11.1%) e nella provincia di Asti (-4.1%). Segni positivi, invece, nel Vercellese (+9.7%), a Novara (+5.5%), Cuneo (+5.2%) e Vco (+1.1%).

Sempre secondo l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre C.G.I.A. in Italia l’introduzione dei dazi voluta dall’amministrazione Trump potrebbe penalizzare, in particolare, le esportazioni del Mezzogiorno. A differenza del resto del Paese, infatti, la quasi totalità delle regioni del Sud presenta una bassa diversificazione dei prodotti venduti nei mercati esteri. Pertanto, se dopo l’acciaio, l’alluminio e i loro derivati gli USA – e, a catena, altri Paesi del mondo – decidessero di innalzare le barriere commerciali anche ad altri beni, gli effetti negativi per il nostro sistema produttivo potrebbero abbattersi maggiormente nei territori dove la dimensione economica dell’export è fortemente condizionata da pochi settori merceologici.

SARDEGNA, MOLISE E SICILIA LE REGIONI PIU’ A RISCHIO

La regione che a livello nazionale presenta l’indice di diversificazione peggiore è la Sardegna (95,6 per cento), dove domina l’export dei prodotti derivanti della raffinazione del petrolio. Seguono il Molise (86,9 per cento) – caratterizzato da un peso particolarmente elevato della vendita dei prodotti chimici/materie plastiche e gomma, autoveicoli e prodotti da forno – e la Sicilia (85 per cento), che presenta una forte vocazione nella raffinazione dei prodotti petroliferi. Tra le realtà territoriali del Mezzogiorno, solo la Puglia presenta un livello di diversificazione elevato (49,8 per cento). Un dato che la colloca al terzo posto a livello nazionale tra le regioni potenzialmente meno a rischio da un’eventuale estensione dei dazi ad altri prodotti merceologici. Ad eccezione della Puglia, le aree geografiche teoricamente meno in pericolo sono tutte del Nord. La Lombardia (con un indice del 43 per cento) è ipoteticamente la meno a “rischio”. Seguono il Veneto (46,8), la Puglia (49,8), il Trentino Alto Adige (51,1), l’Emilia Romagna (53,9) e il Piemonte (54,8), sesta regione italiana per diversificazione. 

Nel 2024 le nostre vendite all’estero hanno toccato i 623,5 miliardi di euro, 2,4 miliardi in meno (-0,4 per cento) rispetto ai risultati ottenuti nel 2023. Tuttavia, se il confronto lo facciamo con il 2019, anno pre-Covid, il nostro export è cresciuto di ben 143 miliardi (+30 per cento). La regione leader rimane la Lombardia con 163,9 miliardi di vendite all’estero. Seguono l’Emila Romagna con 83,6 e il Veneto con 80,1. Da segnalare il quarto posto raggiunto dalla Toscana che, grazie in particolare ai medicinali e alla lavorazione di gioielli e pietre preziose, con 63 miliardi di export ha superato il Piemonte; regione, quest’ultima, che purtroppo sconta la grave crisi che si è abbattuta in tutta Europa sul settore dell’automotive. Va segnalato che rispetto al 2023, nel 2024 la Toscana ha visto aumentare il valore delle esportazioni di 7,5 miliardi (+13,6 per cento)

COSA ESPORTA L’ITALIA

La nostra voce merceologica più venduta al mondo è costituita da medicinali e farmaci. Nel 2024 il valore economico ha cubato quasi 50,8 miliardi di euro (+10,3 per cento rispetto al 2023). Seguono le altre macchine di impiego generale (forni, bruciatori, macchine e apparecchi di sollevamento/movimentazione, etc.) con 34 miliardi (+2 per cento), le macchine di impiego generale (motori, turbine, compressori, altre pompe, etc.) con 29 miliardi (+0,1 per cento), le altre macchine per impieghi speciali (per la metallurgia, l’industria alimentare, per lavanderie, il Tac, etc.) con 24 miliardi (-3 per cento) e gli autoveicoli con 23,8 miliardi (-16,7 per cento). Tra le primissime posizioni segnaliamo lo score ottenuto dalla gioielleria e lavorazione pietre preziose che nel 2024 ha raggiunto i 15,9 miliardi di export (+38,9 per cento rispetto al 2023).

Foto di mrcolo da Pixabay

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