7 Marzo 2016
23:00
Crescono le imprese “in rosa”. Nell’alessandrino un quarto delle aziende è guidato da una donna
PIEMONTE – Sono sempre di più le attività “in rosa” in Piemonte. In base ai dati del Registro imprese delle Camere di Commercio piemontesi, le imprese femminili lo scorso anno sono cresciute dello 0,3%, toccando quota 98.621 realtà e rappresentano oggi il 22,3% del totale delle aziende della nostra regione. Nel 9,3% dei casi le imprese “in rosa” sono guidate da donne straniere e nel 12,3% dei casi le imprenditrici sono giovani. Le attività “in rosa” si concentrano in particolare nei settori del commercio, dell’agricoltura e dei servizi alla persona, con una maggiore incidenza sul territorio nelle province di Alessandria (quasi un quarto delle imprese) e Asti.
Circa tre imprese femminili su dieci, infatti, svolgono la propria attività nel settore del commercio, a cui seguono le attività agricole. Un’altra importante specializzazione delle aziende piemontesi guidate da donne riguarda le altre attività dei servizi, in cui trovano spazio le attività dei servizi alla persona (lavanderie, parrucchieri, etc.). È rilevante, inoltre, la numerosità delle imprese femminili che si occupa dei servizi di alloggio e ristorazione e di attività immobiliari.
Quanto alla dinamica esibita dai singoli comparti nel corso del 2015, si segnalano contrazioni degli stock per le attività commerciali (-0,5%) e agricole (-2,3%), a cui si sono contrapposte le espansioni registrate per le altre attività dei servizi (+2,2%), il comparto dei servizi di alloggio e ristorazione (+3,0%) e quello immobiliare (+1,1%).
Il 68% circa delle imprese femminili assume la forma di ditta individuale, il 19% è una società di persone, una su dieci è una società di capitale. Le altre forme giuridiche, in cui trovano spazio le cooperative, rappresentano solo il 2% delle aziende piemontesi guidate da donne.
Tutte le forme giuridiche, ad eccezione delle società di persone (tasso di crescita pari al -2,5%), hanno registrato nel 2015 un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni. Il tasso di natalità più intenso è quello registrato dalle imprese individuali, che manifestano, tuttavia, anche la mortalità più elevata, da cui deriva un tasso di crescita del +0,3%. Le società di capitale evidenziano, invece, la mortalità più contenuta e il tasso di crescita migliore (+4,7%).
L’analisi territoriale rivela come la componente femminile assuma una rilevanza maggiore nei sistemi imprenditoriali di Alessandria (23,5%) e Asti (23,3%). Quanto alla dinamica esibita nel 2015, i tassi di crescita più intensi sono quelli rilevati a Novara (+1,6%) e Vercelli (+1,0%).
“L’imprenditoria femminile riveste un ruolo sempre crescente nell’economia del nostro territorio, mostrando una tenacia e uno spirito d’iniziativa tali da far sì che la dinamica di crescita delle imprese ‘in rosa’ sia migliore rispetto a quella delle imprese piemontesi nel loro complesso – ha commentato Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. Il Sistema camerale dedica da anni un’attenzione particolare alle imprenditrici: presso tutte le Camere di commercio piemontesi sono costituiti i CIF, Comitati provinciali per la promozione dell’imprenditoria femminile, che, in collaborazione con enti pubblici e privati, si occupano di sviluppo e qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria, promuovendo azioni per il miglioramento dell’accesso al credito per le imprese femminili, attività di formazione e indagini conoscitive per analizzare le dinamiche che caratterizzano il legame donna-impresa”.