11 Giugno 2025
05:44
Università Piemonte Orientale: soddisfatti nove laureati su dieci
PIEMONTE – Un quadro molto positivo quello tracciato dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea nel 27° Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati italiani a proposito dell’Università del Piemonte Orientale. Il Rapporto analizza le performance formative di oltre 305 mila laureati del 2024 in 80 università e la condizione occupazionale di 690 mila laureati di 81 università a uno, tre e cinque anni dal titolo.
I dati relativi ai laureati dell’ateneo di Alessandria, Novara e Vercelli sono positivi sia per quanto riguarda la soddisfazione per il percorso di studi sia per l’efficacia del titolo nel mondo del lavoro. Le laureate e i laureati UPO coinvolti nell’indagine sul profilo 2024 sono 2.364 (1.512 di primo livello, 539 magistrali biennali e 313 a ciclo unico). L’età media alla laurea all’UPO è di 26 anni, in linea con la media nazionale di 25,8 anni. Il 59,1% dei laureati termina l’università in corso (la media italiana è del 58,7%). Il voto medio di laurea è 100,4 su 110.
LA SODDISFAZIONE DEI LAUREATI ALL’UNIVERSITA’ PIEMONTE ORIENTALE
Le laureate e i laureati UPO confermano anche quest’anno di essere “estremamente soddisfatti” del loro percorso accademico. Il 92% si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso, il 90,2% è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l’85,9% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. Vengono premiati anche gli sforzi dell’Ateneo sulle infrastrutture: il 90,1% dei laureati che le hanno utilizzate considera le aule adeguate. Si conferma inoltre un ottimo riscontro per i tirocini curriculari: l’80,7% dei laureati UPO ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi, un dato nettamente superiore alla media nazionale del 61%.
L’IMPATTO CON IL MONDO DEL LAVORO DEI LAUREATI DELL’UNIVERSITA’ PIEMONTE ORIENTALE
L’indagine sulla condizione occupazionale ha coinvolto 3.952 laureati dell’Università del Piemonte Orientale, analizzando le performance dei laureati del 2023 a un anno dal titolo e dei laureati del 2019 a cinque anni dalla laurea. A un anno dalla laurea, il tasso di occupazione dei laureati UPO di primo livello (che non si sono iscritti a un corso di laurea di secondo livello) è dell’86%, superiore alla media nazionale che si attesta sul 78,6%. Il tasso di disoccupazione si ferma al 6,6%. La retribuzione media è di 1.627 euro mensili netti, contro una media nazionale di 1.492 euro. Tra i laureati UPO di secondo livello del 2023, a un anno dal titolo, il tasso di occupazione è dell’87,3%, ben al di sopra del dato nazionale, ferma 78,6%. A cinque anni dal conseguimento del titolo (laureati del 2019), il tasso di occupazione sale al 92%, superando nuovamente la media nazionale (89,7%).
A cinque anni dalla laurea, le retribuzioni dei laureati magistrali UPO si attestano in media a 1.808 euro mensili netti, un valore sostanzialmente in linea con la media nazionale di 1.847 euro. Il 74,7% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Ma dove lavorano i laureati UPO a cinque anni dal titolo? Il 61,1% è inserito nel settore privato, mentre il 38% lavora nel pubblico e lo 0,8% nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe l’80,4% degli occupati, mentre l’industria accoglie il 18,8% e il settore dell’agricoltura lo 0,3%.
“Siamo estremamente orgogliosi dei risultati emersi dal XXVII Rapporto AlmaLaurea, che conferma l’efficacia del nostro Ateneo nel preparare gli studenti al mondo del lavoro – ha dichiarato il rettore Menico Rizzi -. Il successo dei nostri laureati, con un tasso di occupazione superiore alla media nazionale sia a uno che a cinque anni dal titolo, e l’alto gradimento per i tirocini curriculari, dimostrano che siamo in grado di adattare l’offerta formativa alle richieste del mondo professionale in maniera molto efficace”.