Autore Redazione
domenica
22 Giugno 2025
05:00
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Cronaca - Asti

“Polizia Stradale senza camper di soccorso e sotto il sole”: il sindacato Siulp alza la voce

“Polizia Stradale senza camper di soccorso e sotto il sole”: il sindacato Siulp alza la voce

VILLANOVA D’ASTI – “Il camper di soccorso non è un lusso: o si sposti il mezzo fermo a Torino o si aggiusti quello guasto da un mese“. Questo l’appello del sindacato Siulp a tutela degli agenti della Polizia Stradale del casello di Villanova d’Asti. “Da tempo” ha rimarcato Antonio Antonacci, il segretario provinciale del Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori della Polizia “sulla piattaforma rovente del casello di Villanova d’Asti, i nostri agenti della Polizia Stradale presidiano il traffico come sentinelle spedite in Africa senza tende né borracce. 35 gradi reali, 40 percepiti, divise di tessuto non idonee alle temperature estreme, nessun lembo d’ombra. Una unità mobile climatizzata – quella che negli anni scorsi costituiva l’unica oasi di tregua – giace da più di un mese in attesa di riparazione. Un secondo camper, integro e funzionante, riposa presso la Sottosezione Autostradale di Torino. Nel frattempo, sotto il sole, il sangue corre più veloce, la pressione scende, la lucidità vacilla proprio mentre occorrerebbe fiuto da segugio e riflessi da schermidore. Siamo, da settimane, i cronisti di un piccolo paradosso italiano”.

Il Siulp ha anche ricordato che “la legge impone di “ridurre al minimo i rischi” e di fornire al lavoratore “idonei mezzi di protezione”. Il Regolamento di servizio interno ricorda che la prima ricchezza di un Corpo sono le sue donne e i suoi uomini. Le linee guida operative della Polizia Stradale raccomandano di limitare la permanenza in ambienti ostili allo stretto indispensabile. Ma bastano tre firme che tardano, un ufficio che esita e l’intero edificio normativo si scioglie come ghiaccio sul cofano di un tir. Non è una pretesa sindacale, è una questione di dignità sul lavoro. Perché quello stesso Stato che pretende dai suoi agenti il massimo rigore, non può lesinare quando si tratta di garantire una bottiglia d’acqua fresca e dieci minuti di refrigerio. Il camper di soccorso non è un lusso: è il pronto soccorso antincendio del corpo umano, l’unico modo per evitare colpi di calore, svenimenti, errori di valutazione che sul nastro d’asfalto si pagano a volte a caro prezzo. Ogni patologia ha il suo sintomo. Qui il sintomo è il sudore che riga i visi di chi ferma camion e pullman mentre l’aria frigge”.

“Chi tergiversa rinuncia, di fatto, ai principi che lo Stato dichiara d’incarnare ha concluso il segretario Antonacci “e, mutatis mutandis, facciamo nostra la massima che riservava ai poteri sordi: “Il coraggio, se si perde nei corridoi, non torna indietro da solo. Chiediamo un semplice atto di efficienza prima che la canicola estiva, che si annuncia ancora più estrema nei giorni a venire: trasformi il casello di Villanova d’Asti in una camera a bassa pressione, funzionale solo a sfinire i servitori dello Stato. Mettete in moto quel camper, adesso. Non per noi, ma per quella divisa che, quando fa comodo, diventa il vessillo da sventolare nei salotti televisivi. Chi la indossa merita rispetto, non raffiche di calore”. 

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