Allagamenti sempre più frequenti: “Spesso agricoltura ha reso il suolo non più spugna ma fanghiglia”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Gli allagamenti nelle frazioni e nei paesi, come accaduto a Valmadonna e a San Salvatore Monferrato, peraltro in tempi ravvicinati, stanno facendo discutere. Mai, hanno raccontato tanti cittadini, si era verificata una situazione del genere e con una tale frequenza. Il tema però potrebbe essere legato anche a un cambio di abitudini rispetto al passato, per esempio in campo agricolo. Questo aspetto era stato approfondito, ha spiegato a Radio Gold il sindaco di San Salvatore, Corrado Tagliabue. In una serata con l’agronomo Andrea Fasolo aveva raccontato come il terreno si sia impoverito perdendo la sua struttura, portandolo a non trattenere più l’acqua, almeno non con la stessa resistenza di un tempo. “I terreni quando sono secchi sono aridi e con le piogge diventano subito fango che frana e allaga“.

Le motivazioni sono coltivazioni sempre più profonde grazie a trattori potenti, frequenti e aggressive. “Maciniamo talmente tanto il suolo con le lavorazioni, che invece di una struttura spugnosa come il pane, capace di assorbire l’acqua, lo rendiamo una fanghiglia superficiale“. Praticamente è “come buttare acqua in un barattolo di farina” (si legga articolo sotto).

Per mettere in guardia su questi fenomeni il sindaco di San Salvatore Monferrato, Corrado Tagliabue, aveva già esortato azioni, chiedendo agli agricoltori interventi sui fossi a maggio, un mese fa. “Alcuni si sono adeguati, altri no, ma questo è un altro aspetto centrale, da unire poi a una maggiore consapevolezza dello sfruttamento intensivo dei campi“.