Una rete contro lo spreco: ad Alessandria l’aiuto di associazioni e parrocchie a quasi 4 mila bisognosi
ALESSANDRIA – Bilancio positivo dei primi due anni di Recuperando Alessandria, un progetto sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo con la Comunità San Benedetto al Porto come capofila e come partner il Comune di Alessandria, il Cissaca, la Fondazione Opere di Giustizia e Carità, Caritas, Cnos-Fap, Cooperativa Il Pane e le Rose, Cooperativa company &.
Negli ultimi 24 mesi le tante realtà locali dedite al volontariato, tra associazioni e parrocchie, sono state messe a sistema: è stata creata una vera e propria rete di raccolta e distribuzione, con l’obiettivo di ridurre lo spreco e migliorare le azioni di solidarietà sociale. Dal 2022 al 2024 i beneficiari di questa rete sono più che raddoppiati: da 1790 a 3.898 unità. 18 i donatori, tra piccoli esercenti e grande distribuzione. Quasi 195 mila i chili di cibo e oltre 33 mila i chili di vestiti distribuiti lo scorso anno.
“Il progetto Recuperando” ha rimarcato l’assessora alle Politiche Sociali Roberta Cazzulo “rappresenta lo strumento per diffondere buone pratiche quotidiane a ogni livello: cittadini, enti pubblici, imprese, associazioni e scuole. A partire dalla prevenzione e riduzione dello spreco alimentare nelle case, nella filiera di produzione, distribuzione e commercio del cibo. E, anche, nella ristorazione, nelle mense, nei comportamenti e nelle abitudini di acquisto, gestione e conservazione degli alimenti. Consapevoli delle strette implicazioni fra spreco alimentare e impatto ambientale. L’obiettivo comune è ‘fare rete’ prevenendo lo spreco. Intervenendo, quindi, in tutte quelle fasi che accadono prima che il cibo o le risorse divengano rifiuto, mettendo in campo azioni trasversali e di sensibilizzazione sui temi dello spreco e dei sistemi del conferimento differenziato dei rifiuti. Parliamo di un percorso che promuove sistemi urbani in grado di ridurre lo spreco. Abbattere le quantità in conferimento rifiuti. Sostenere il riutilizzo di beni di prima necessità che finirebbero altrimenti nelle discariche cittadine. Per costruire e realizzare questo servizio, che potrebbe diventare un modello urbano virtuoso, la rete degli enti del Terzo settore sta implementando un monitoraggio in tempo reale della raccolta (e distribuzione-trasformazione) di cibo, alimenti e abbigliamento. Stiamo realizzando un sistema capace di rilevare i dati dei beni conferiti suddividendoli in quelli da scartare, riutilizzare o distribuire. Il Comune, dal canto suo, è impegnato nel seguire il processo di sviluppo di questa progettazione. Inoltre, sta collaborando per promuovere altri sistemi premiali per chi dimostra concreta sensibilità e adesione all’obiettivo”.