Autore Redazione
sabato
19 Marzo 2016
04:50
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Cronaca

Aprire una porta o accendere la luce: ecco come un cane può aiutare il suo padrone disabile

Aprire una porta o accendere la luce: ecco come un cane può aiutare il suo padrone disabile

FUBINE – Importanti novità nell’ambito dell’aiuto sociale. Al Centro Cino tecnico dell’Abete Bianco di Fubine si è svolto dal 7 al 12 marzo il primo corso intensivo di “Supporto alla disabilità motoria mediante l’aiuto del cane”.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Simona Veronesi, titolare del Centro di Fubine e Davide Marinelli, responsabile dell’AlfaDog Training Academy di Fano  e ideatore dello stesso, che si è basato sulla propria esperienza svoltasi in Inghilterra ed in Svizzera dove questo tipo di iniziative sono decisamente più avanzate rispetto al nostro Paese.

Al corso in questione hanno aderito sette binomi uomo/cane provenienti dalle diverse zone d’Italia e con esperienze differenti nell’ambito della cinofilia, molto preparati anche in virtù del fatto di essere, oltre che conduttori, anche istruttori cinofili che, seppur provenienti da scuole diverse, si sono approcciati in maniera unitaria nel lavoro svolto con i cani. Nessuna razza in particolare ha prevaricato le altre in termini numerici, passando dai golden retriver, ai pastori belga malinois, dagli Hovawart ai meticci. Durante le sei giornate di corso si sono alternate indifferentemente ore di teoria e ore di pratica. Mentre la prima prevedeva l’insegnamento delle tecniche di addestramento, della gestione operativa del cane e di come, in altri Stati dell’Europa, venga applicata la pet terapy, la sessione pratica si è svolta nelle strutture del Centro Cinofilo e all’interno del centro abitato del comune di Fubine.

In quest’ultima fase, sono stati approntati esercizi che prevedevano l’apertura e la chiusura delle porte di casa, dei cassetti del mobilio, delle lavatrici, l’accensione della luce elettrica, l’aiuto al conduttore nel togliersi la giacca o le scarpe, oltre ai vari esercizi di riporto degli oggetti di uso comune come, ad esempio, le chiavi di casa o la confezione del latte. Ad integrazione di ciò, i soggetti in questione hanno lavorato in modo approfondito su tutto ciò che comporta il vivere quotidiano in condizione di disabilità, acquisendo cosi una formazione pratica sulla diversità dello svolgimento delle attività fisiche da parte di chi ha problemi motori. Ora questa squadra di aspiranti professionisti dovrà affrontare un esame finale, dopo una adeguata preparazione, al fine di diventare “dimostratori” ed iniziare, a loro volta,  a formare cani e conduttori.

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