14 Dicembre 2025
05:30
La cultura spinge l’economia della provincia di Alessandria
PROVINCIA ALESSANDRIA/ASTI – La cultura come motore economico e non più semplice cornice del territorio. È il messaggio emerso dal convegno dedicato al Sistema Produttivo Culturale e Creativo delle province di Alessandria e Asti, organizzato dalla Camera di Commercio a Palazzo del Monferrato nel decennale del museo “Alessandria Città delle Biciclette”. “La cultura è ormai un elemento strutturale del PIL”, ha ricordato Gian Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio. L’obiettivo dell’iniziativa era costruire una fotografia aggiornata della filiera culturale e creativa, replicabile nel tempo. Ai saluti istituzionali sono intervenuti anche Giorgio Abonante, Paride Candelaresi e Domenico Ravetti.
Il sistema culturale e creativo: Alessandria primeggia
Secondo il report del Centro Studi Tagliacarne, la filiera culturale e creativa delle due province nel 2024 vale 951 milioni di euro e genera 13.806 posti di lavoro. Alessandria da sola conta 10.247 occupati (6% dell’occupazione provinciale) e produce 689,5 milioni di euro di valore aggiunto culturale, pari al 5,6% dell’economia locale, posizione che le vale il 15° posto in Italia per incidenza del valore culturale. Asti registra 3.559 addetti e 261,7 milioni di euro.
Anche nei soli settori Core Cultura, Alessandria mantiene la leadership: 4.050 occupati, pari al 2,4% degli addetti provinciali, e 234,4 milioni di euro di valore aggiunto. La crescita 2021-2024 è significativa: +21,6% per il valore aggiunto e +14,7% per l’occupazione, con un ulteriore +7,4% nel 2024, unico territorio piemontese insieme al Verbano-Cusio-Ossola a registrare un aumento mentre la media regionale cala del 2,3%. Tra i comparti più dinamici risultano software e videogiochi (+56%), comunicazione (+39%), audiovisivo e musica (+35%).
Musei: Alessandria cresce del 13,5%
Dalla Relazione annuale sulla cultura in Piemonte 2024/2025 emerge un altro indicatore positivo:
nel 2024 i musei alessandrini registrano 80 mila ingressi, con un aumento del 13,5% sul 2023. Asti si ferma a +1,1% con 131 mila ingressi. Nel 2025 la tendenza sembra confermata: nei primi cinque mesi dell’anno Alessandria cresce ancora del 4%, mentre Asti registra un +78%. Tra i musei in crescita: il Museo Archeologico di Acqui, Palazzo Cuttica, il Teatro delle Scienze, il Forte di Gavi e il Museo dei Campionissimi. Gli ingressi degli abbonati nel 2024 sono 4.261 (+2%), distribuiti su 10 beni
Mostre, cinema e biblioteche: luci e ombre
Nel 2024 Asti e Alessandria ospitano 32 mostre per un totale di 60 mila ingressi (22 a pagamento e 10 gratuite). Nel settore cinematografico, però, il territorio vive una contrazione più marcata rispetto alla media regionale: -14% di presenze e -13% di incassi, pari a 3,1 milioni di euro complessivi. Le biblioteche civiche monitorate mostrano un quadro misto: gli iscritti aumentano del +13%, ma i prestiti calano del -2% nelle due province. Alessandria e Asti totalizzano 92,4 mila prestiti nel 2024. Significativa, per Alessandria, anche la crescita delle consultazioni digitali MLOL: da 33.294 nel 2020 a 72.270 nel 2024.
Spettacolo dal vivo e risorse pubbliche
Nel 2024 sono attivi sei soggetti riconosciuti dal FNSV nei settori teatro e musica. Gli occupati restano stabili, ma la retribuzione totale scende da 9,2 a 8,1 milioni, mentre quella media per addetto cresce del 6%. Sul fronte delle risorse pubbliche, nelle province di Alessandria e Asti la spesa culturale nel 2024 cala del 43%, in controtendenza rispetto al resto del Piemonte (+11%).
Aree interne e rischio “siccità culturale”
Il PDF segnala (pagine 18-19) che nelle aree periferiche alessandrine e astigiane, pur con una buona presenza di biblioteche, musei ed ecomusei, permane un rischio di “siccità culturale”, soprattutto nei comuni intermedi.
Una crescita che chiede politiche mirate
Nella tavola rotonda finale, con Luca Dal Pozzolo, Luciano Mariano e Roberto Livraghi, è stato ribadito come il sistema culturale locale sia chiamato a consolidare questa crescita con strategie capaci di sostenere l’innovazione, la domanda culturale e la competitività delle imprese.
“La cultura può orientare le scelte di un pubblico italiano e straniero”, ha concluso Coscia, evidenziando come i numeri raccolti rappresentino una base solida per rafforzare il ruolo economico e identitario della cultura nelle due province.