Autore Redazione
venerdì
12 Dicembre 2025
10:40
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Cronaca - Novi Ligure

Sciopero e manifestazione della Cgil a Novi Ligure per salari, pensioni e futuro industriale

Sciopero e manifestazione della Cgil a Novi Ligure per salari, pensioni e futuro industriale

AGGIORNAMENTO ORE 11.20: il corteo è arrivato in piazza Dellepiane, dove interverrà Barbara Tibaldi, componente della segreteria Fiom Cgil Nazionale. Nella foto in alto il segretario provinciale della Camera del Lavoro Mirko Oliaro. 

NOVI LIGURE – La Cgil torna in piazza per lo sciopero generale contro una manovra economica giudicata “sbagliata e ingiusta”, perché incapace – secondo il sindacato – di far crescere davvero il Paese e anzi destinata ad alimentare un nuovo rischio di recessione. Al centro della protesta c’è una richiesta netta: cambiare rotta su lavoro, welfare e politiche industriali, rimettendo al centro chi ogni giorno manda avanti imprese, servizi pubblici e comunità. In provincia la mobilitazione è a Novi Ligure, città scelta per tenere alta l’attenzione sulla condizione e sulle prospettive dello stabilimento Acciaierie d’Italia S.p.A. (ex Ilva), simbolo di una transizione industriale che – per la Cgil – non può essere lasciata all’incertezza, né scaricata su lavoratrici e lavoratori. Il programma della giornata prevede concentramento alle 10 ai giardini Garibaldi, quindi corteo nelle vie cittadine e conclusione in piazza Dellepiane.

A chiudere l’iniziativa saranno le conclusioni di Barbara Tibaldi, componente della Segreteria nazionale Fiom Cgil, con interventi previsti anche da delegate e delegati. Le ragioni dello sciopero, spiegano i promotori, partono da una fotografia sociale diventata quotidianità: salari e pensioni che perdono potere d’acquisto, servizi pubblici in affanno e precarietà che si allarga. Sul fronte fiscale viene denunciato il peso del fiscal drag, che avrebbe sottratto risorse a redditi medi senza una correzione efficace, mentre su sanità, scuola e welfare si contesta una traiettoria di definanziamento e tagli che spinge milioni di persone a rinunciare a cure e diritti essenziali.

Nel mirino c’è anche il capitolo previdenziale: la prospettiva di un ulteriore innalzamento dell’età pensionabile e di minori spazi di flessibilità viene letta come un aggravio per chi svolge lavori gravosi e, al tempo stesso, come un freno per le generazioni più giovani, già schiacciate da contratti discontinui, bassi salari e scarse opportunità. Le richieste della piattaforma sindacale ruotano attorno a: rinnovi contrattuali, recupero e neutralizzazione del drenaggio fiscale, maggiore equità tributaria, rafforzamento delle misure a tutela di pensionate e pensionati, una pensione di garanzia per carriere discontinue, investimenti su sicurezza e un piano di assunzioni nella pubblica amministrazione, oltre a politiche industriali capaci di governare la transizione e creare lavoro stabile e di qualità. Sullo sfondo, la critica alla crescita della spesa per armamenti a fronte delle carenze nei capitoli sociali.

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