Una notte con chi dà dignità agli invisibili: la rete solidale contro l’emergenza freddo ad Alessandria
ALESSANDRIA – C’è chi attende un documento, chi ripartirà tra qualche giorno per un’altra città, chi sta affrontando difficoltà che preferisce non dire o chi ha scelto liberamente di stare lì. Vivere una notte insieme all’Unità Mobile di Alessandria dedicata al supporto delle persone senza fissa dimora (ad oggi una ventina in città, ndr) consente di aprire gli occhi sulle storie di chi, ogni volta che il sole cala, deve affrontare ancora oggi una sfida che nel 2025 sembra fuori dal tempo: trovare un riparo per difendersi dal freddo pungente che accompagna il buio. Da almeno 7/8 anni per circa 3/4 volte a settimana i volontari dell’Unità Mobile come Fabio Scaltritti e Pierluigi Mondo perlustrano Alessandria nei vari luoghi di rifugio delle persone senzatetto per sincerarsi sulle loro condizioni e portando loro coperte, viveri e, soprattutto, calore umano ed empatia: due valori impagabili e quanto mai rari nella nostra società, soprattutto se riservati a chi è invisibile, o meglio, a chi non viene visto dalla gran parte di noi: quante volte, infatti, giriamo lo sguardo dall’altra parte se, incastrati tra i mille e frenetici impegni di ogni giorno, ci capita di incrociare chi anche solo con gli occhi ci chiede aiuto.
Ad Alessandria, invece, è stata tessuta negli anni una rete resistente e sinergica a sostegno di questo mondo solo all’apparenza sommerso: Comune, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Cissaca, Caritas, Casa di Quartiere, Comunità San Benedetto al Porto, Coompany&, Asl, Prefettura, Questura e Polizia Locale, tutti uniti nell’Osservatorio per le Politiche Sociali contro l’emergenza freddo.
“Si è creata una sinergia composta da tanti attori” ha rimarcato l’assessora alle Politiche Sociali di Alessandria, Roberta Cazzulo “mi piace definire Alessandria come una città sicura, che si prende cura. Le persone senza dimora devono essere trattate con umanità ed empatia e non devono essere strumentalizzate. Invito gli alessandrini a fare riferimento alla Caritas e alla Casa di Quartiere per portare coperte, scarpe e maglioni che possono essere utili per dare sollievo alle persone senza fissa dimora soprattutto in questo periodo dell’anno. Accompagnare l’Unità di strada è stata un’esperienza importante e istruttiva. La stessa Unità di strada ci invia sempre una mappatura costante dei senza fissa dimora: persone costantemente monitorate e, in caso di necessità, destinatarie di interventi mirati. Abbiamo incontrato donne e uomini, giovani, anziani, italiani e stranieri, che vivono in situazioni di grande marginalità. Quegli individui che vengono definiti nel gergo comune “invisibili” ma che non risultano invisibili alla nostra Unità di Strada, che li trova, li raggiunge, li rassicura, sa utilizzare le parole giuste, non li giudica, li accarezza, a volte li sprona, altre li consola, e mantiene con loro un contatto costante, monitorandoli in maniera continuativa in modo tale che non abbiano bisogno d’aiuto e cercando di comprendere con ognuno di loro se è possibile modificare in meglio la loro situazione. Il cambiamento, insomma, diventa la priorità. Alcuni di loro si lasciano aiutare: con altri è più difficile, rifiutano il contatto. Alcuni sognano di tornare al loro paese, altri di vivere in un casale in campagna lontano da tutto e da tutti con il loro cane, altri non la vogliono una casa, anche se ne avrebbero diritto e preferiscono vivere in roulotte, altri sognano di ritornare presto ad avere un posto di lavoro e alla loro vita precedente che non riescono a dimenticare. Fondamentale diventa, quindi, l’attivazione del 118 e dei mezzi di soccorso. Necessario è comprendere che impatto hanno sul territorio, dove vivono, come possono “stare” senza entrare in conflitto con chi vive la città quotidianamente come loro, conquistando, giorno dopo giorno, un rapporto di fiducia che permetta di azionare leve di cambiamento. Quella dei senza fissa dimora è una tematica, politicamente, importante e complessa. Credo sia fondamentale, in primis, rispettare le caratteristiche di ciascuno di loro: non è facile, né da un punto di vista sociale, né educativo, né psicologico, né operativo”.
L’esponente della giunta Abonante ha anche rimarcato i 36 mila euro in più erogati dal Comune di Alessandria nel 2024, oltre ai 260 mila euro già previsti, per far fronte ai casi di morosità incolpevole, oltre ai 185 mila euro erogati dalla Regione ad Alessandria, il secondo capoluogo in Piemonte dopo Torino, per finanziare gli affitti a canone concordato, tutte misure volte a prevenire situazioni limite come quelle dei senzatetto. Attraverso lo sportello Agenzia Sociale per la locazione, inoltre, 167 famiglie sono state aiutate nella ricerca di una nuova casa.
“Stiamo molto attenti alla salute di queste persone, siamo rispettosi della loro privacy perchè a volte sono loro stessi che ci dicono di non avere bisogno di noi o di un aiuto, o di un tetto sopra la loro testa” ha spiegato Fabio Scaltritti, della Casa di Quartiere e Comunità di San Benedetto al Porto “il nostro è un lavoro complesso e servono risposte complesse ma che siano in grado di intercettare subito i bisogni, con intelligenza e conoscenza del territorio. Purtroppo anche una ipotetica disponibilità illimitata di posti letto per accogliere tutti non basterebbe a risolvere il problema: alcune persone, infatti, faticano a chiedere aiuto o, semplicemente, hanno scelto di vivere così. Ma la nostra Costituzione tutela e riconosce la tutela e la protezione delle persone: è questa la motivazione che ci spinge ogni giorno”.