3 Maggio 2016
10:11
Impiantato all’Ospedale di Novi Ligure il primo defibrillatore sottocutaneo
NOVI LIGURE – Nel mese di marzo è stato effettuato all’Ospedale San Giacomo di Novi Ligure il primo impianto di defibrillatore sottocutaneo, una apparecchiatura altamente tecnologica e minimamente invasiva, particolarmente efficace contro la morte cardiaca improvvisa. L’intervento, su un paziente di 65 anni, affetto da grave cardiopatia dilatativa post ischemica e ritenuto idoneo all’impianto, è stato effettuato nel reparto diretto dalla dottoressa Silvana Morelloni, che proprio in questi giorni ha passato il testimone al nuovo primario, dottor Valerio Freggiaro, dalla équipe coordinata dal dottor Sergio Agosti, responsabile Unità Coronarica dell’Ospedale di Novi, affiancato dal responsabile di Elettrofisiologia dottor Gabriele Zaccone.
L’impianto di defibrillatore sottocutaneo, costituisce una straordinaria alternativa, in termini di efficacia e sicurezza, ai defibrillatori tradizionali. Le sue componenti tecnologiche, il generatore di impulsi e l’elettrocatetere, vengono posizionati sottocute, rispettivamente sul lato sinistro della gabbia toracica e nella regione dello sterno. Questo consente di intervenire in condizioni di grande sicurezza eliminando le possibili complicanze (infezioni, rotture, malfunzionamenti) spesso legate all’inserimento di elettrocateteri nel cuore.
“Siamo felici di avere potuto offrire a questo paziente, affetto da una patologia cardiaca molto seria ed esposto al rischio di morte cardiaca improvvisa, una terapia così innovativa, indispensabile per la sopravvivenza” ha commentato con soddisfazione il dottor Sergio Agosti. “Siamo orgogliosi che questo intervento sia stato eseguito per la prima volta nel nostro territorio proprio dall’Ospedale S.Giacomo – ha dichiarato il dottor Gilberto Gentili, Direttore Generale – che ha manifestato particolare attenzione verso le tecnologie mediche avanzate, finalizzate a garantire cure eccellenti ma poco traumatiche e, aspetto non marginale, a ridurre tempi e costi di ospedalizzazione”