31 Maggio 2016
07:59
Attesa per l’Eternit Bis
CASALE MONFERRATO – Spetta alla Corte Costituzionale decidere se il processo Eternit Bis si potrà fare. Sul “banco degli imputati” c’è sempre Stephan Schmidheiny, ma questa volta l’accusa è omicidio volontario. I magistrati torinesi Raffaele Guariniello, nel frattempo andato in pensione, e Gianfranco Colace avevano chiesto il rinvio a giudizio del magnate svizzero per la morte di 258 vittime di mesotelioma ma i difensori, Astolfo di Amato e Guido Carlo Alleva, avevano opposto il cosiddetto “ne bis in idem“, il principio per il quale non si può essere processati due volte per lo stesso reato.
Il reato non è il disastro ambientale doloso per cui Schmidheiny era stato riconosciuto colpevole nel primo processo Eternit, sia in primo che in secondo grado, salvo poi scampare la condanna per prescrizione del reato. Il contesto è però sempre la tragedia causata dall’Eternit e proprio su questo fanno leva i difensori. Abbastanza “fiducioso” sul responso della Consulta è però Bruno Pesce, arrivato a Roma insieme alla delegazione di una quindicina di casalesi. “Nonostante la mazzata della Cassazione che ha dichiarato prescritto un disastro ancora in corso, sia nelle cause sia negli effetti, crediamo che la Corte Costituzionale non possa impedire un processo per omicicio“. Schmidheiny, ha ricordato Pesce, non è stato assolto per quanto accaduto all’Eternit e ora i magistrati chiedono un giudizio per omicidio, un reato per cui il magnate svizzero non ha subito alcun processo “in nessuna parte del mondo“. “Lo so che ci sono tecnicismi interpretativi che tendono ad annullare il diritto alla giustizia a favore del diritto dell’imputato, ma non voglio credere che si arrivi fino a impedire un processo per omicidio“. Dopo la “dura mazzata” della Cassazione un no all’Etenit Bis per Bruno Pesce sarebbe davvero “troppo indigesto per un Paese che tende ad essere democratico“. Difficile, anche a pochi minuti dall’inizio dell’udienza, fare però previsioni sui tempi per arrivare alla decisione della Corte Costituzionale. “Durante l’udienza di questo martedì mattina accusa e difesa dovranno sintenticamente riportare i punti fondamentali delle loro memorie scritte, depositate già mesi fa. E’ però difficile prevedere quanto potrà durare la Camera di Consiglio. Potremmo avere un responso tra oggi e domani, oppure tra giorni e giorni. Per ora è ancora tutto molto incerto“.