Autore Redazione
giovedì
7 Luglio 2016
05:49
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Cronaca - Piemonte

Crac Borsalino: sequestro da 63 milioni per Marco Marenco

Crac Borsalino: sequestro da 63 milioni per Marco Marenco

ASTI – I Finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria Torino, in collaborazione con il Nucleo Polizia Tributaria Asti e coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti, hanno sottoposto a sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, beni e disponibilità finanziarie e patrimoniali per oltre 63 milioni di euro, il tutto riconducibile a Marco Marenco, noto imprenditore astigiano coinvolto in un maxi-crack societario secondo solo a quello della Parmalat e quantificato in oltre 3 miliardi e mezzo di euro, con 900 milioni di fondi distratti.

Le complesse e articolate indagini in materia di frode fiscale e bancarotta fraudolenta condotte dalle Fiamme Gialle hanno passato al setaccio la cosiddetta ‘galassia Marencocomposta da 175 società, tra cui anche la storica Borsalino di Alessandria. Secondo gli inquirenti la condotta dell’imprenditore ha portato molte realtà “verso un irreversibile dissesto economico-finanziario che ha determinato il fallimento di molte di esse, attraverso la depauperazione del patrimonio aziendale in favore di soggetti giuridici nazionali ed esteri, rivelatisi schermi societari dello stesso imprenditore astigiano o di alcuni suoi sodali, al fine di renderne difficoltosi l’individuazione e il recupero”.

Le investigazioni, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Asti, Luciano Tarditi, hanno fatto emergere le articolate operazioni societarie messe in campo anche con strutture giuridiche offshore per nascondere agli organi di giustizia l’effettivo possesso dei beni mobili e immobili in Italia. Il tutto al momento ha portato a 29 indagati per gravi reati tributari, societari e fallimentari oltre all’arresto di Marenco nel luglio 2015 dopo l’estradizione concessa dalla Svizzera. I controlli quindi hanno investito diverse ‘teste di legno’ e ‘collaboratori’ di Marenco rimasti ai vertici di aziende e hanno consentito di “far emergere numerosi e rilevanti beni riconducibili, in concreto, all’imprenditore, sottratti all’attivo fallimentare“.

L’esito delle indagini ha indotto il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Asti, Giorgio Morando, ad avviare il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, fino a concorrenza di quasi 190 milioni di euro, del patrimonio riconducibile all’imprenditore astigiano.

Il sequestro ha riguardato i titoli azionari di due soggetti economici, due ville di lusso, a Como e a Campione d’Italia, intestate solo fittiziamente a società schermo con sede in Liechtenstein, numerosi terreni ubicati nel
comasco, nonché tutte le disponibilità finanziarie presenti sui conti correnti personali e societari, per un valore complessivo di circa 63 milioni di euro.

La ricostruzione degli asset patrimoniali da sottoporre a sequestro è stata realizzata a seguito di numerose perquisizioni locali e domiciliari, acquisizioni documentali presso intermediari finanziari, nonché approfondite analisi sulle banche dati nazionali ed estere, grazie alle quali sono state individuate tutte le società coinvolte nel fallimento

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