Autore Redazione
giovedì
14 Luglio 2016
01:00
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Cronaca - Alessandria

La guerra in Presa Diretta: la reporter Elena Stramentinoli racconta il conflitto in Iraq

La guerra in Presa Diretta: la reporter Elena Stramentinoli racconta il conflitto in Iraq

ALESSANDRIA – Se lo Stato Islamico ci fa ancora paura per la gli attentati in Europa o per la drammatica emergenza dei profughi, in Medio-Oriente, entro i confini di Siria e Iraq, l’organizzazione terroristica ha ancora una sua struttura territoriale e un esercito con cui muove guerra a Siriani, Iracheni e Kurdi.

E proprio la situazione medio-orientale e, in particolar, del Kurdistan Iracheno, sarà raccontata da Elena Stramentinoli, reporter del programma Rai Presa Diretta. Insieme a lei ci saranno Rossella Miccio, responsabile del’Ufficio Umanitario di Emergency che spiegherà il lavoro dell’associazione umanitaria per rispondere alla crisi dei profughi nel kurdistan Iracheno e Lucia Giusti dell’associazione Verso il Kurdistan Onlus che arricchirà il dibattito con testimonianze e immagini della città sotto assedio Cizre. L’evento, organizzato dall’associazione Pagine Azzurre, si terrà questo giovedì 14 luglio, ore 19, al Centro Cultura e Sviluppo di Piazza De Andrè, ad Alessandria.

Elena Stramentinoli è stata proprio recentemente nel Kurdistan Iracheno, a Erbil e Kirkuk, dove ha girato un reportage per Presa Diretta. È stata sia coi Peshmerga, i combattenti Kurdi, che con l’esercito regolare iracheno che, sul front settentrionale, stanno preparando la riconquista di Mosul, seconda città d’Iraq, dal giugno 2014 sotto il controllo del Califfato di Al-Baghdadi. Ha raccontato a Radio Gold: “Il reportage affronta diversi punti. Innanzitutto il fronte bellico, perché lo Stato Islamico continua a combattere e, anche se ogni giorno perde dei territori, siamo di fronte a una lenta guerra di posizione. Parlando con un generale dell’esercito Iracheno, inoltre, sappiamo che stanno preparando la presa di Mosul, ma sarà difficile: ci sono 1 milione e mezzo di abitanti e non la si può bombardare”.

Tuttavia, non potendo un reportage televisivo raccontare la cronaca giorno per giorno, una parte del suo reportage verte sulla nascita e sviluppo dell’ISIS: “Siamo partiti volendo raccontare le origini del Califfato” ha continuato “e quindi ci siamo occupati di al-Qaeda, Al-Zarqawi e l’invasione anglo-americana del 2003. Inoltre, un altro tema importante che il nostro lavoro affronta è la situazione politica post-Stato Islamico. Che cosa si farà quando l’ISIS sarà sconfitto? Questo ancora non si sa. Ora c’è un nemico comune, ma ci sono molte divisioni tra gli alleati. Ricordiamo che la crisi irachena è nata da gravi tensioni tra Sunniti, Sciiti e Kurdi. Poi i Kurdi stessi sono divisi al loro interno tra due grandi tribù, i Barzani e i Talebani. Nell’Iraq del futuro i dilemmi politici sono numerosi. I Kurdi vogliono uno stato confederale, mentre per gli Iracheni lo Stato è indivisibile. Ho constatato molta diffidenza tra Kurdi e esercito iracheno. A Makhmour, vicino a Erbil, hanno basi separate e non si fidano molto l’un dell’altro. Gli Americani stanno tentando continuamente di mediare”.

Il problema Stato Islamico, comunque, rimane e per i combattenti resta prioritario sconfiggerlo. L’organizzazione, infatti, ha sempre il pieno controllo di Mosul e, sul fronte Siriano, continua a combattere Assad e i russi. Inoltre, l’emergenza profughi non pare arrestarsi. Stramentinoli ha detto: “I villaggi lungo il fronte sono tutti distrutti e la popolazione locale è scappata. Molti sunniti si sono rifugiati nel territorio Kurdo, ma si ha paura che qualcuno possa essere una spia. I profughi continuano a essere molti e i campi sono già stracolmi e con poche risorse”. La situazione potrebbe diventare ancora più complicata con l’arrivo di truppe italiane a protezione della ditta Trevi che opera nella diga di Mosul. Gli elicotteri già ci sono, riferisce Stramentinoli, ma mancano ancora i nostri soldati, in arrivo a breve”.

Nel frattempo gli interrogativi, oggetto di dibattito nell’incontro di giovedì, restano molti. Lo Stato Islamico sta per essere sconfitto? Come sarà l’assetto politico del Medio-Oriente in futuro? Come arginare l’emergenza profughi?

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