Autore Redazione
mercoledì
20 Luglio 2016
22:00
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Cronaca - Alessandria

I mesi più caldi dell’anno raffreddano le aspettative degli industriali della provincia di Alessandria

I mesi più caldi dell’anno raffreddano le aspettative degli industriali della provincia di Alessandria

ALESSANDRIA – Nei tre mesi più caldi dell’anno si raffreddano le aspettative degli imprenditori alessandrini rispetto all’andamento dell’economia. La 167° Indagine Congiunturale di Confindustria Alessandria ha registrato minore ottimismo tra le oltre 100 imprese del territorio rispetto al precedente trimestre. Una svolta “indesiderata ma non inattesa” . Le valutazioni degli imprenditori da un lato tengono infatti conto del tradizionale calo di attività durante settimane di ferie e, dall’altro, sono influenzate dall’alto livello di instabilità geopolitica internazionale che pesa particolarmente sulle aziende fortemente vocate all’export come quelle della provincia di Alessandria. Rispetto a tre mesi fa gli incoraggianti segni “+” davanti ai principali indicatori lasciano infatti il passo a segni negativi ma, come sottolineato dal Direttore di Confindustria Alessandria, Fabrizio Riva, tra i dati ci sono comunque “segnali positivi”, come la conferma della buona la propensione ad investire delle imprese, l’elevata previsione di utilizzo degli impianti e la progressiva discesa del ritardo negli incassi che aiuta le imprese dal punto di vista finanziario.

Guardando ai dati nello specifico per il prossimo trimestre è a -1 l’indice per l’occupazione, tre mesi fa a +8. Crolla a -12 la produzione, che tre mesi fa aveva raccolto un +8, migliorando quindi anche il dato dello stesso periodo dell’anno precedente (nel III trimetre 2015 era a +4). Negativa a -11 anche la voce del totale ordini che tre mesi fa era a +10. Il peso delle tensioni a livello internazionale si vede poi proprio nell’indice delle previsioni export che dal +20 del precedente trimestre sono schiacciate a quota -1 per il periodo da luglio a settembre 2016. Ancora negativa è poi la voce “redditività” che dal -7 di tre mesi fa scende ora a -11.

Anche in questo trimestre resta bassa la previsione di ricorso alla cassa integrazione, segnalata dal 9% delle aziende (era al 6% tre mesi fa e al 10% un anno fa) e per l’85% degli intervistati l’occupazione rimarrà invariata per i prossimi tre mesi. Il grado di utilizzo degli impianti mostra “un discreto andamento” al 72% della capacità (era al 77% tre mesi fa), e il 72% degli intervistati ha dichiarato propensione ad investire nel prossimo trimestre. Prosegue, poi, anche per il periodo luglio-settembre, la lenta e positiva discesa il ritardo negli incassi, segnalato dal 37% degli imprenditori (il dato era al 40% tre mesi fa e al 49% un anno fa)

Per quanto riguarda i settori produttivi il Metalmeccanico, che rappresenta il 34% delle imprese intervistate, ha mostrato un andamento simile ai risultati genali dell’indagine. L’occupazione è a 0 rispetto al +5 di aprile, la produzione scende da +9 a -3. In calo anche il totale ordini (a -9 rispetto al +8 di tre mesi fa) ed export, che rimane comunque positivo a +3 ma era +27 il precedente trimestre).

Per le imprese della Chimica l’occupazione sarà a -9 (era +29) mentre la produzione scenderà a 0 rispetto al +33 di tre mesi fa. Toccano 0 anche gli ordini totali (erano +43), mentre gli ordini export da +33 scendono a -10. Gli imprenditori del settore Gomma-Plastica l’occupazione sarà a 0 (era a +17), la produzione a -8 (era +20), ordini totali a -8 (erano +17), ordini export a +9 (era +17).
Conferma il segno più, seppur in calo, davanti alla voce ordine export anche il settore Alimentare (+16 rispetto al +50 di tre mesi fa) che fa registrare però indici negativi alla voce occupazione (-15 ed era +18), produzione ( -15 ed era zero), ordini totali (anche in questo caso da 0 si è scesi a -15).

Per il Presidente di Confindustria Alessandria, Luigi Buzzi, gli imprenditori hanno comunque “la risposta” per invertire “la tendenza della svolta indesiderata” rilevata dall’indagine. “Le soluzioni sono varie, ma tutte incentrate su una maggiore qualificazione delle risorse umane, su uno sviluppo sostenibile di un pianeta in cui l’export e gli scambi continueranno a crescere, ed in cui molti nuovi consumatori cercheranno il “bello e ben fatto” Made in Italy che è la forza del nostro Paese e del nostro comprensorio locale. Inoltre, possiamo essere maestri anche del “fatto su misura”, un campo che ben si adatta a dimensione e tipologie di molte nostre aziende. Oggi si parla sempre più di Industria 4.0, una modalità di produrre in cui capacità e flessibilità si abbinano a gestione intelligente di dati e nuove tecnologie: è un traguardo a cui puntare per diventare, citando il nostro Presidente nazionale Vincenzo Boccia, ‘la boutique industriale del mondo'”.

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