Autore Redazione
mercoledì
17 Agosto 2016
22:00
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Cronaca

“Area naturale devastata dal rave”: lo sconforto dei guardaparco del Parco del Po

“Area naturale devastata dal rave”: lo sconforto dei guardaparco del Parco del Po

FRASSINETO PO – Il rave a Frassineto Po non è ancora finito e andrà avanti sicuramente ancora oggi. Ieri erano state segnalate le prime partenze ma in realtà il ricambio di giovani è continuo e dopo la partenza degli stranieri da ieri, nell’area in prossimità del fiume, sono arrivati molti italiani. Difficile fare una stima precisa delle persone che hanno preso parte all’evento ma sicuramente superano le duemila unità con conseguenze definite devastanti su un’area tutelata dal punto di vista naturalistico. Tra i testimoni di quanto avvenuto ci sono sicuramente i guardaparco del Parco del Po, profondi conoscitori della natura di quei luoghi e sconsolati per la situazione che si è creata e soprattutto per le conseguenze che un afflusso così massiccio comporterà.

Appena finita la manifestazione faremo la famosa conta dei danni che sarà sicuramente molto elevata – ha raccontato il guardaparco Alessandro Molinari. Oltre ai problemi di sicurezza e di disturbo della quiete pubblica il danno ambientale è sicuramente molto elevato. Partendo anche solo dai rifiuti in tutti i rave che abbiamo monitorato, e questo è quello più massiccio dal punto di vista delle presenze rispetto a quelli registrati negli anni passati, abbiamo dovuto smaltire decine e decine di quintali di rifiuti e si tratta sempre di spese a carico della collettività. Poi c’è il danno ambientale e su questo non abbiamo elementi per poter dire quale sarà l’impatto dal punto di vista temporale.”

Alessandro Molinari è amareggiato anche per le condizioni in cui per forza di cose verrà lasciata l’area: “lo scenario è sconfortante. La zona interessata in questo caso è di sei ettari, di proprietà, all’interno del Parco, ma è una zona naturale. Tutto è stato schiacciato e livellato. Quindi tutto quello che permetteva la vita in questi spazi è venuto meno. La ricostituzione di questi spazi è molto difficile perché si tratta di luoghi molto aridi anche se molto vicini all’acqua. E questo aggiunge sconforto allo sconforto“.

Il lavoro dei guardaparco e di chi tutela il Parco del Po viene in definitiva vanificato per questa rumorosa invasione: “noi non molliamo assolutamente su questo argomento. Non vogliamo che lavori di anni vengano vanificati da queste incursioni. Sicuramente come Parco, insieme alle Forze dell’Ordine, alle Istituzioni e ai proprietari terrieri vogliamo farci capofila di un gruppo di lavoro che arrivi a un protocollo che identifichi delle leggi in grado di mettere un freno a questo fenomeno.”

Fabrizio Laddago

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