11 Settembre 2016
22:06
Ripensare le fiere dell’oro. La chiusura della manifestazione vicentina ripropone il problema
VALENZA – L’esito finale di Vicenza Oro ha indotto gli orafi valenzani a ribadire la necessità di rivedere le strategie delle fiere e soprattutto la loro collocazione temporale. Nel Veneto è mancata soprattutto la presenza dell’operatore straniero della fascia alta. Per questo Valentina Callegher, componente del Consiglio Direttivo del Gruppo Aziende Orafe Valenzane, ha chiesto un dialogo costruttivo tra gli espositori e gli organizzatori degli enti-fiera per poter migliorare la programmazione degli eventi e potenziare la frequentazione della clientela.
Confindustria Alessandria, con il Gruppo Aziende Orafe Valenzane, in previsione delle prossime edizioni di VicenzaOro 2017, aveva già effettuato un sondaggio tra le imprese partecipanti al Salone di settembre 2016, e le aziende avevano già manifestato il loro non gradimento della data di svolgimento della fiera, una previsione che è stata confermata dall’andamento della manifestazione.
La data scelta per VicenzaOro di settembre 2016, e che è già annunciata anche per il 2017, risulta infatti troppo anticipata per riuscire a coinvolgere ed ad attrarre la pregiata clientela di riferimento delle aziende del distretto orafo-gioielliero di Valenza. Le imprese valenzane e gli investitori in campo fieristico avevano già riscontrato una performance non soddisfacente in occasione dell’ultimo Salone di BaselWorld dello scorso marzo. A Basilea Confindustria Alessandria ha attivato un dialogo positivo con l’organizzazione della manifestazione, anche su incarico di Federorafi a livello nazionale, ottenendo una diversa e superiore attenzione, ed una maggiore disponibilità da parte degli organizzatori di Basilea verso le aziende coinvolte intervenute al Salone, per valutare e soddisfare le richieste degli imprenditori.
“Dopo VicenzaOro – commenta Valentina Callegher, componente del Consiglio Direttivo del Gruppo Aziende Orafe Valenzane – si impone un’attenzione strategica sul futuro delle manifestazioni fieristiche del settore orafo-gioielliero. In questo momento storico l’instabilità geopolitica internazionale si riflette sull’andamento dell’economia globale, ed il settore dell’alto di gamma della gioielleria, come quello dell’eccellenza valenzana, è come tutti i prodotti di lusso il primo a risentirne. A Vicenza, infatti, è mancato in particolare l’operatore straniero della fascia alta. In questo contesto, ed anche alle luce dei risultati delle ultime manifestazioni nazionali e internazionali di settore, è necessario un ripensamento del ruolo delle sistema fieristico, al fine di renderlo più attrattivo e competitivo. Occorre avviare un dialogo costruttivo tra gli espositori e gli organizzatori degli enti-fiera, traendo le conclusioni sugli esiti delle fiere, per poter migliorare la programmazione degli eventi e potenziare la frequentazione della clientela, tenendo conto della diversità dei settori merceologici espositori ai Saloni. E’ necessario – sottolinea Valentina Callegher – accrescere l’attenzione degli organizzatori delle fiere in aiuto soprattutto alla fascia “alto di gamma” come la nostra. In questo momento molti fattori influiscono sui risultati degli eventi, e tutto questo crea disaffezione e disincentiva la partecipazione alle fiere degli operatori come quelli valenzani, e anche la presenza della clientela estera”.