Autore Redazione
domenica
2 Ottobre 2016
22:01
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Cronaca

Londra, l’Australia e ora la Thailandia. La storia di Vittorio, globetrotter della provincia di Alessandria

Londra, l’Australia e ora la Thailandia. La storia di Vittorio, globetrotter della provincia di Alessandria

THAILANDIA – Ha vissuto per 19 anni in provincia di Alessandria e poi ha fatto le valigie e ha girato mezzo mondo. Vittorio Pozzi è un vero cittadino del mondo, partito per imparare e ora destinato a insegnare. Raccontiamo la sua storia perché è solare come il suo sorriso e perché dimostra che i giovani hanno voglia di fare. La sua vicenda è come molte altre ma è giusto farla conoscere. Vittorio ha frequentato l’Artusi di Casale Monferrato e non ha aspettato. Ottenuto il diploma ha deciso di imparare l’inglese e così ha preso il primo volo per raggiungere Londra: “ho finito la scuola e appena ho avuto l’opportunità di andare a Londra sono partito. Appena concluso l’alberghiero ho deciso di andare in Inghilterra per perfezionare la lingua ma anche per maturare”.

Il distacco, ha aggiunto Vittorio, è stato necessario per crescere, sotto molti punti di vista: “lasciare l’Italia, lasciare la famiglia ha aspetti positivi e negativi: da un lato è faticoso e difficile, dall’altro può anche darti veramente tante gioie e soddisfazioni”.

Arrivato a Londra Vittorio ha cambiato più volte casa e lavoro: “ho lavorato in tre diversi posti veramente validi con un impegno enorme. Nella pia permanenza londinese ho girato tutta la città e ho imparato l’inglese lavorando perché non sapevo quasi niente di questa lingua. però posso dire che una volta ingranato si impara in fretta. Credo che l’esperienza sul campo sia il modo migliore per imparare una lingua, diversamente è quasi impossibile riuscire a integrarsi.”

L’avventura di Vittorio, che oggi ha 25 anni, è proseguita con un’altra tappa in Australia e ora ha raggiunto la Thailandia: “adesso sono a Chian Mai in Thaliandia. È da un anno che sono qui e ho cambiato anche lavoro. Ho appena fatto un corso per diventare insegnante di inglese e adesso do lezioni ai ragazzi”. Un nuovo lavoro che Vittorio racconta con orgoglio: “ero l’unico non madrelingua inglese perciò aver conseguito questo risultato è stato un qualcosa di bello, che mi gratifica moltissimo”.

Una dimensione nuova e diversa da tutte le altre e soprattutto da Oviglio, luogo di nascita di Vittorio, un paese piccolo ma radicalmente differente dalla Thailandia: “Oviglio è bella, Londra è grandissima, ma in Thailandia è fantastico, la gente è socievole, è veramente buona, poi sono a contatto con la natura e ci sono tanti animali. Questo posto è favoloso. In più l’italiano qui è visto bene. A Londra dipende chi incontri. In Gran Bretagna spesso l’italiano è solo ‘pizza, mafia e mandolino’. In Thailandia invece incontri le persone che ti dicono: ‘wow, non è il solito inglese o americano’. Nel posto in cui vivo io, nel Nord, la situazione è nettamente differente rispetto al Sud dove si vive di turismo e perciò anche la dimensione è diversa”.

Vittorio non è solo in questa avventura. Ha sposato la donna che aveva conosciuto in Italia. Lei, Paolina Conforto, è metà Thaliandese, metà ovigliese: “mi ha raggiunto subito a Londra, dove abbiamo subito lo stress della capitale insieme e poi ci siamo sistemati qui, in Thaliandia”.

Anche da lontano Vittorio segue le vicende italiane: “sento la mancanza del mio Paese e vedo che manca qualcosa rispetto al passato. La gente si lamenta e questo mi spiace e mi rattrista. È la terra in cui sono nato e spero che vada meglio“. La situazione vista da distante secondo Vittorio però non deve smorzare l’entusiasmo dei giovani: “io sono andato all’estero non per trovare fortuna altrove. Credo che avrei avuto opportunità anche in Italia perché se uno le vuole penso che se le possa sempre creare. Io sono andato all’estero per me stesso, ho scelto io di andare e girare per misurarmi con un’esperienza differente. Se proprio devo dare un consiglio ai giovani posso dire di provare comunque a confrontarsi con altre realtà, sicuramente è un buon suggerimento, ma allo stesso tempo se una persona non se la sente basta buttarsi, basta crederci e rendersi utili. Innanzitutto per stare bene con se stessi”. 

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