11 Ottobre 2016
22:31
La guerra spuntata del piccolo commercio contro la grande distribuzione
ALESSANDRIA – Tiene banco sui social la notizia di una nuova struttura di vendita ad Alessandria, subito dopo il ponte Tiziano. La domanda di autorizzazione amministrativa sarà discussa lunedì in conferenza dei servizi in Regione ma le polemiche sono arrivate in anticipo, alimentate dai piccoli commercianti, schiacciati da un proliferare di queste strutture ritenuto irragionevole, per giunta in un periodo di forte crisi per tutti. A far discutere è la domanda per l’attivazione di un centro commerciale di 3270 metri quadri, settore non alimentare, che troverà spazio in via Tiziano Vecellio-via Giordano Bruno. Ancora non è stato definito cosa troverà spazio in quell’area, hanno spiegato da Torino. Verrà invece ridotto da 5.450 a 5.300 lo spazio commerciale in via Vecchia Torino 2. La questione però è che il saldo per la grande distribuzione sarà ancora una volta positivo e questo ha scatenato rabbia e delusione nelle associazioni di categoria, come ha testimoniato il presidente di Confesercenti, Sergio Guglielmero: “ci augureremmo che queste autorizzazioni non fossero concesse anche perché questa città ormai è servita in modo più che consistente dalla grande distribuzione. È incredibile che queste situazioni vengano fuori ormai puntualmente.”
Guglielmero è sbalordito per l’ennesimo spazio destinato alla medio-grande distribuzione: “quando si aumenta l’offerta la spesa non va di pari passo. Quindi da questo punto di vista l’insediamento di strutture come queste non serve. Alimenta solamente le strategie tra diversi gruppi, per di più senza benefici occupazionali: gli uffici amministrativi sono fuori dal territorio e i dipendenti ricevono contratti non definitivi“.
Da qui la rassegnazione e la rabbia per una nuova puntata della vicenda: “bisogna rafforzare l’economia locale con gli operatori del territorio che vanno dagli agricoltori, ai produttori, ai commercianti, cercando di costruire un percorso virtuoso. Finora così non è stato e abbiamo una normativa nazionale che permette di stare aperti 24 ore al giorno, compreso Natale. È fondamentale intervenire a livello centrale per far sì che l’economia locale possa avere uno sviluppo consistente, accrescendo la ricchezza del territorio. Queste strutture invece impediscono tutto questo”.
Il problema, ha aggiunto Guglielmero, “è che la domanda di autorizzazione di queste nuove aree ormai è all’ultima fase e temiamo che saranno approvate.”
La discussione sull’intera partita è resa complicata dalla liberalizzazione indiscriminata del settore che “rende pressoché inutili le discussioni a livello locale“. “Una situazione che ci induce a combattere con le armi che abbiamo – ha spiegato il presidente di Ascom, Vittorio Ferrari. Dobbiamo rendere più attraente possibile il centro cittadino“.
La situazione complessiva rischia comunque di costringere il piccolo commercio “in una riserva indiana – ha commentato sardonicamente su facebook Simone Lumina“. Un orientamento che l’amministrazione “sta cercando di contrastare, fin dove può – ha spiegato l’assessore al Commercio, Marica Barrera. Per esempio abbiamo bloccato ed eliminato l’addensamento commerciale nella zona tra la Cittadella e la Motorizzazione. In quel caso però l’iter non era ancora partito. La nuova area che andrà in discussione in Regione lunedì, invece, era già stata approvata sulla base delle disposizioni regionali nel 2006″.