Autore Redazione
giovedì
20 Ottobre 2016
03:46
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Cronaca - Alessandria

Un medico inglese nella due giorni di corso nell’ambito della Scuola Permanente di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Alessandria

Un medico inglese nella due giorni di corso nell’ambito della Scuola Permanente di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Alessandria

ALESSANDRIA – Giovedì e venerdì il dottor Martin Farrugia, proveniente dall’East Kent University Hospital di Londra, terrà un incontro nell’ambito della scuola permanente nella struttura di Ostetricia e Ginecologia dell’ Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo.

Il corso rappresenta l’occasione per un aggiornamento sulle ultime innovazioni nel settore, realizzato in collaborazione con la Scuola italiana di Chirurgia Mini invasiva Ginecologica, di cui l’Azienda Ospedaliera è uno dei centri di riferimento endoscopici e di formazione permanente, con il dottor Davide Dealberti. Dal 2010 vengono organizzati ad Alessandria corsi di formazione e perfezionamento in isteroscopia per decine di medici provenienti da vari ospedali con la presenza dei migliori docenti presenti sul territorio nazionale. L’Ambulatorio di isteroscopia della ginecologia alessandrina effettua annualmente circa 450 procedure diagnostiche, ma anche chirurgiche di elevata complessità, senza utilizzo di alcun tipo di anestesia grazie alla modernizzazione della strumentazione impiegata e della tecnica chirurgica. Ben tollerate risultano infatti le procedure con alta soddisfazione dell’utenza, rapida dimissione e ripresa dell’ attività lavorativa.

La struttura di Ostetricia e Ginecologia, diretta dalla dottoressa Oria Trifoglio, è ormai diventata da anni un centro di riferimento per il trattamento endoscopico e mini invasivo delle patologie genitali femminili. Gli obiettivi della chirurgia mininvasiva, ovvero la riduzione del dolore postoperatorio, la riduzione del tasso di morbilità e complicanze, la rapida mobilizzazione, la riduzione delle durate della degenza e del recupero postoperatorio e un più rapido ritorno alle normali attività, si ottengono tramite un approccio chirurgico che minimizzi il trauma ai tessuti.

 

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