26 Ottobre 2016
13:02
Corruzione nelle grandi opere: “deve crearsi l’amalgama” [VIDEO INTERCETTAZIONI]
ITALIA – Undici persone in carcere, 9 ai domicliari, e una con obbligo di dimora. Questo il bilancio dell’operazione ‘Amalgama‘ eseguita dal comando provinciale dei Carabinieri di Roma, e coordinata dalla Procura della Capitale, che ha portato alla luce un sistema corruttivo che mirava a ottenere contratti di subappalto per grandi opere pubbliche, a cominciare dal Terzo Valico. Le indagini dei militari hanno analizzato la condotta Giampiero Demichelis, fino al 2015 Direttore dei Lavori delle opere pubbliche riconducibili alla TAV Terzo Valico, al sesto Macrolotto dell’A3 Salerno-Reggio Calabria e a “People Mover” di Pisa. Sfruttando la sua posizione pubblica il dirigente avrebbe favorito alcune imprese impegnate a seguire i lavori in cambio di commesse e subappalti a vantaggio di società a lui riferibili e a un imprenditore calabrese. Il sodalizio, con la complicità di funzionari e dirigenti del Cociv, avrebbe permesso di ottenere dalle ditte esecutrici dei lavori contratti per 5 milioni di euro (i dettagli dopo i video con le intercettazioni). Parte delle operazioni hanno interessato anche la provincia di Alessandria.
A tutti gli indagati dell’operazione ‘Amalgama’, messa in campo all’alba di oggi, vengono contestati, a vario titolo i delitti di associazione per delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e tentata estorsione.
L’attività dei militari ha riguardato un’associazione per delinquere che mirava, con condotte corruttive, a ottenere contratti di subappalto nell’ambito dei lavori per la realizzazione del Terzo Valico, la cui costruzione è affidata da R.F.I. al General Contractor COCIV, il 6° Macrolotto dell’Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, la cui costruzione è affidata al General Contractor Reggio Calabria-Scilla s.c.p.a., e il People Moverdi Pisa, affidato dal concedente “Comune di Pisa” e committente “Pisamo – Azienda per la mobilità S.p.A.” al concessionario Pisamover S.p.A.
L’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Genova e condotta dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Genova, avviata in un periodo storico precedente a quello oggetto delle indagini coordinate dalla Procura di Roma, ha fatto luce sull’illecito affidamento dei lavori da parte dei funzionari del General Contractor COCIV a varie imprese esecutrici, nell’ambito della realizzazione della tratta TAV “A.V./A.C Milano-Genova-Terzo Valico Ferroviario dei Giovi”, nonché su alcune ipotesi di corruzione e una singola vicenda di concussione.
Le indagini del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Roma, iniziate a febbraio 2015, hanno ricostruito le condotte illecite del gruppo costituito, organizzato e promosso da Giampiero Demichelis, fino al dicembre 2015 Direttore dei Lavori nell’ambito delle tre opere pubbliche indicate, e dal suo socio di fatto, Guglielmo Cuzzocrea, imprenditore calabrese attivo nel ramo delle costruzioni stradali, che si avvale del contributo di altre 9 persone, tra cui anche alcuni funzionari del consorzio COCIV.
Secondo gli inquirenti il Direttore dei Lavori, nell’ambito delle tre importanti opere pubbliche, avrebbe “messo a disposizione” la sua funzione pubblica in favore di alcune imprese impegnate ad eseguire i lavori, ottenendo in cambio commesse e subappalti in favore di società riferibili di fatto a lui stesso ed all’imprenditore calabrese.
Inoltre, è stata accertata l’esistenza di rapporti corruttivi intrattenuti dal direttore dei lavori con i vertici dei General Contractor che si occupano della realizzazione delle tre grandi opere pubbliche. Si è appurato, difatti, che i rappresentanti dei Contraenti Generali Cociv e Reggio Calabria-Scilla s.c.p.a., e del concessionario Pisamover S.p.A. da un lato avrebbero coperto gli accordi illeciti realizzati dal Direttore dei Lavori con le imprese sub-affidatarie dei lavori e, dall’altro, promesso allo stesso utilità, sotto forma di commesse in favore di società riferibili a lui e al suo socio calabrese come contropartita per la sua disponibilità ad adottare provvedimenti favorevoli ai General Contractors/Concessionari da loro stessi amministrati.
Le indagini hanno anche permesso di scoprire che, in una prima fase, il Direttore dei Lavori, mettendo a disposizione dei General Contractors e dei subappaltatori la propria qualifica di pubblico ufficiale, ha ricevuto vantaggio sotto forma di importanti commesse e promesse di commesse in favore di società riconducibili al proprietario e amministratore, anche lui destinatario di un ordine di custodia cautelare in carcere, di Sintel Engineering Srl, società per conto della quale svolgeva le funzioni di Direttore dei Lavori. Successivamente, il Direttore dei Lavori ha deciso di praticare in proprio il sistema, ormai collaudato, per favorire le società a lui direttamente riconducibili anziché quelle del suo capo.
Il sistema ormai rodato aveva peraltro indotto i promotori del sodalizio a estendere le loro attività criminali ad altre opere pubbliche come la Stazione per l’Alta Velocità di Firenze e alcuni lavori stradali nel Comune di Asti.
Il sodalizio, capeggiato dal Direttore dei Lavori e dal suo socio imprenditore calabrese, è riuscito quindi a ottenere, dalle ditte esecutrici dei lavori, contratti per un importo complessivo di oltre 5 milioni di euro a favore delle aziende a loro riconducibili. Il tutto grazie a operazioni corruttive con la complicità dei funzionari e dirigenti del General Contractor COCIV.
La misura della custodia cautelare in carcere è stata applicata anche al presidente del Comitato Direttivo del Consorzio Cociv nonché Presidente del Cda di reggio Calabria-Scilla s.c.p.a., nonché General Manager Domestic Operations di Salini-Impregilo, a al Direttore del Cociv. Ai domiciliari sono finiti il Presidente del Cda di Pisamover Spa e Amministratore Delegato della “Condotte investimenti infrastrutturali a r.l., e il Project Manager, direttore del cantiere e direttore della sicurezza per il Concessionario Pisamover.
Contestualmente alle misure cautelari è stata data esecuzione a decreti di perquisizione locale e informatica presso le sedi legali ed operative delle società coinvolte nell’indagine.