Autore Redazione
domenica
6 Novembre 2016
23:38
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Cronaca - Alessandria

Importante ricerca sul mesotelioma: c’è anche Alessandria

Importante ricerca sul mesotelioma: c’è anche Alessandria

ALESSANDRIA – C’e anche la firma alessandrina su uno studio che ha permesso di identificare nuovi marcatori nel siero di pazienti affetti da mesotelioma maligno della pleura e di lavoratori ex-esposti all’amianto. L’indagine scientifica ha permesso di riscontrare una diversa quantità di molecole microRNA, considerate marcatori dei tumori e campanelli di allarme dell’insorgenza della malattia. I dati emersi dallo studio potrebbero consentire di identificare già nelle prime fasi l’insorgenza del mesotelioma maligno della pleura nei lavoratori ex-esposti all’amianto. Lo studio è stato condotto da un pool di medici dell’ospedale di Alessandria insieme alle Università di Ferrara e Trieste.

“Da anni – ha spiegato la dottoressa dell’azienda ospedaliera del capoluogo, Roberta Libener l’anatomia patologica collabora con l’Università di Ferrara e con il Professor Tognol. Questa volta abbiamo fornito campioni per una circerca sui microRNA, piccole molecole che circolano nel siero. Lo studio è stato compiuto su tre gruppi di pazienti, con mesotelioma, esposti all’amianto e pazienti sani e grazie a questa ricerca è stato visto quanto queste molecole fossero rappresentate in meno o in più nei diversi gruppi“.

La ricerca ha permesso di individuare delle differenze importanti: “questi microRNA potranno essere utilizzati, con studi futuri e con altri approfondimenti necessari, per una diagnosi precoce o per valutare la malattia nel tempo in risposta alle terapie, come sta già succedendo per tante altre patologie tumorali“. In realtà, ha aggiunto la dottoressa Libener, i microRNA non sono una novità, ce ne sono circa 2 mila già scoperti, in più esiste anche un database e molti microRNa sono già stati associati ad alcune patologie. Ma “nel mesotelioma siamo andati a vedere che differenze c’erano tra questi gruppi e vedremo se questo porterà a risultati concreti“.

Da questo studio comunque si comincia a intravedere la possibilità di riconoscere il tumore in tempi precoci anche se è presto prevedere quali benefici porterà la ricerca: “è prematura ogni considerazione tuttavia questo conferma l’altissimo valore, per l’azienda opsedaliera e per il nostro gruppo di ricerca, di tutto il materiale conservato nella struttura, quello dei pazienti affetti da patologie pleuropolmonare. Ad Alessandria c’è una banca biologica del mesotelioma maligno, attiva dal 1989, grazie alla scelta lungimirante del dottor Piergiacomo Betta. Attraverso questa banca i gruppi di ricerca possono avere materiale per avviare studi di questo tipo. È molto presto per prevedere i benefici di questa ricerca ma aver conservato il materiale ha dato e sta dando la possibilità di sviluppare studi su vasta scala. Il tutto, ovviamente, grazie soprattutto all’aiuto dei pazienti che hanno dato volontariamente il loro materiale biologico per continuare a svolgere queste ricerche“.

Lo studio è stato compiuto in collaborazione tra i gruppi della Scuola di Medicina UNIFE dei professori Mauro Tognon, Piera Boschetto, Massimo Negrini, della Scuola di Medicina di UNITS dei professori Manola Comar e Massimo Bovenzi, dell’Ospedale di Alessandria, dei dottori Roberta Libener e Roberto Guaschino, ed è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica americana di oncologia molecolare Oncotarget.

La ricerca eseguita presso le Università di Ferrara e Trieste, e Ospedale di Alessandria – affermano i ricercatori – ha impiegato sieri di pazienti affetti da mesotelioma maligno della pleura, di lavoratori ex-esposti all’amianto e di individui sani. Obiettivo dello studio era ricercare nel siero la presenza variabile, sia come numero che come concentrazione, di diverse piccole molecole denominate microRNA tra le circa 1.200 indagate.”

I risultati dell’indagine molecolare – proseguono i ricercatori – sono molto significativi perché ci hanno permesso di verificare una maggiore e alta concentrazione principalmente di tre molecole di microRNA nel siero dei pazienti affetti dal tumore, mentre altre molecole di microRNA sono presenti con minore concentrazione nel siero di lavoratori ex-esposti all’amianto. La diversa quantità di specifiche molecole di microRNA, e la presenza/assenza di altre molecole di microRNA, permetterà ora di valutare se questi microRNA sono dei nuovi marcatori dosabili nel siero in una larga casistica. Infatti, i microRNA individuati nel siero sono potenzialmente da considerarsi come marcatori del tumore e prognostici dell’insorgenza del mesotelioma maligno della pleura. Inoltre, i microRNA e le proteine da essi regolate potrebbero diventare nuovi bersagli per terapie innovative. I dati di questo lavoro lasciano intravedere una possibile applicazione per identificare il tumore già nelle prima fasi e predittivo del rischio di insorgenza del mesotelioma maligno della pleura nei lavoratori ex-esposti all’amianto. I risultati conseguiti sono preliminari e necessitano di ulteriori studi per una loro validazione ed impiego in medicina. La ricerca è stata finanziata dall’AIRC, dal LIONS Club International Distretto 108 TB, Fondazione Buzzi UNICEM, ASLEM, Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia“.

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