Autore Redazione
venerdì
18 Novembre 2016
10:18
Condividi
Cronaca - Alessandria

Droga e telefonini in carcere scoperti dalla Polizia penitenziaria di Alessandria

Il sindacato autonomo di polizia, Sappe, elogia il lavoro degli agenti all'interno del carcere San Michele
Droga e telefonini in carcere scoperti dalla Polizia penitenziaria di Alessandria

ALESSANDRIA – La Polizia Penitenziaria, grazie ai controlli continui in occasione dei colloqui in carcere giovedì è riuscita a bloccare una donna sorpresa con hashish e altra sostanza ancora non identificata. La signora, poi denunciata, avrebbe dovuto incontrare un parente detenuto nell’istituto di San Michele in occasione dei consueti colloqui con i congiunti. I dettagli dell’accaduto sono stati resi noti dal sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, Sappe, che ha anche denunciato un’altra grave violazione. Ieri pomeriggio infatti, “nel corso della perquisizione nel blocco sezione 2B, gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno recuperato quattro telefoni cellulari perfettamente funzionanti e completi di sim card“.

Le operazioni degli agenti sono state elogiate dal segretario regionale del Sappe, Vicente Santilli, e da Donato Capece, segretario generale del Sindacato: “questo ennesimo rinvenimento di stupefacente destinato a detenuti, scoperto e sequestrato in tempo dall’alto livello di professionalità e attenzione dei Baschi Azzurri in servizio nel carcere San Michele di Alessandria, a cui vanno le nostre attestazioni di stima e apprezzamento, evidenzia una volta di più come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di introdurre illecitamente sostanze stupefacenti in carcere. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex – una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il SERT per chi è in trattamento – sono quelle che più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri. Ovvio che l’azione di contrasto, diffusione e consumo di droga in carcere vede l’impegno prezioso della Polizia penitenziaria, che per questo si avvale anche delle proprie Unità Cinofile. Questo fa comprendere come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale. E deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere, proprio in materia di contrasto all’uso ed al commercio di stupefacenti“.

Donato Capece ha concluso elogiando “l’attenzione e la professionalità degli uomini del reparto di Polizia penitenziari di Alessandria San Michele“. Infine ha sottolineo la necessità di maggiori investimenti per accompagnare il lavoro quotidiano della Polizia Pentenziaria: “al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria chiediamo interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani”.

Condividi