Autore Redazione
venerdì
30 Dicembre 2016
05:00
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Cronaca - Alessandria

Passi carrabili: ad Alessandria alcuni si pagano, altri no. E Ica solleva il problema

Passi carrabili: ad Alessandria alcuni si pagano, altri no. E Ica solleva il problema

ALESSANDRIA – Non subito, ma nel 2017 potrebbe iniziare “una nuova era” per i passi carrabili di Alessandria, soprattutto per quelli del centro storico. “Prima o poi” Ica srl potrebbe iniziare a chiedere agli alessandrini di pagare anche tutti quegli accessi “a raso” per cui per parecchi anni, pare dal 1999, molti alessandrini non hanno sborsato un euro. Una situazione venuta a galla solo negli ultimi giorni durante le Commissioni in Comune. Tutto nasce dall’interpretazione delle norme in materia. La lettura “alessandrina” aveva a quanto pare esentato da questo balzello tutti quegli accessi senza “manufatti“, ossia senza rampe o delimitazioni di ogni tipo, realizzate su suolo pubblico per consentire il passaggio dei mezzi. Fin qui tutto ok, anche ai sensi delle norme. Negli anni, però, non si sono pagati nemmeno gli accessi “a raso” evidenziati dal cartello “passo carrabile”. Una insegna che va messa anche per questioni di sicurezza, per segnalare l’ingresso o l’uscita di mezzi, ma che al contempo concede  il diritto di avere il passaggio libero e anche la rimozione forzata. Un diritto, ha sottolineato il direttore di Ica, Bruno Delfino, per cui tutti gli altri alessandrini con passo carrabile “con manufatto” devono pagare. Ica non ha ancora trovato traccia dell’atto che potrebbe giustificare quella che ritiene una “diversa interpretazione” della norma che ha creato due passi carrabili in città: la tipologia “A”, con manufatto e da pagare, e quella “B”, esentata. Per la società incaricata della riscossione dei tributi se c’è il cartello c’è  anche la volontà di avere libero il passaggio e quindi si deve pagare perchè si tratta sempre di  sottrazione di suolo pubblico per scopi privati. La situazione è tuttavia più ingarbugliata. La norma è interpretata in maniera diversa anche in altri Comuni e l’amministrazione sta proprio analizzando le varie sentenze in merito. In ogni caso nessuno vuole rivivere il caos delle insegne pubblicitarie e per il momento la situazione resta in stand by. Ica, del resto, sta ancora ultimando il censimento di tutti i passi carrabili, anche delle frazioni, ma “la sua” l’ha comunque detta, anche ai consiglieri comunali durante l’ultima Commissione di giovedì in Comune. “Per ora aspettiamo, ma di certo non aspetteremo sei mesi” ha puntualizzato il direttore di Ica. Senza un atto dell’amministrazione che “giustifichi un’altra lettura della disposizione”  il balzello potrebbe essere chiesto. Quando e se sarà, la società non farà partire subito accertamenti, ha garantito il direttore. L’idea è quella di inviate delle lettere per  spiegare la situazione, indicando anche le varie possibilità per i cittadini. Una potrebbe essere semplicemente quella di rimuovere dal cancello il cartello “passo carrabile”. Lasciato un congruo tempo per decidere a quel punto Ica si farà sentire. “Nessuna volontà di fare cassa“, ha precisato Bruno Delfino. Una società responsabile di cosa e quanto viene riscosso “non può chiudere un occhio di fronte a una norma solo perché fino ad ora si è fatto così”. E poi, ha aggiunto, è anche “una questione di equità: i diritti sono gli stessi, ma uno paga e l’altro no”. In attesa di una soluzione al problema dei passi carrabili “a raso”, nel 2017 Ica si dovrà intanto occupare degli accertamenti Cosap pagati in ritardo o non pagati proprio.  Delle circa 1500 cartelle che verranno inviate, circa il 70% riguarda proprio i passi carrabili ma quelli “già iscritti a ruolo”, ossia quelli per cui si è sempre pagato. Le cifre, ha aggiunto Delfino, non sono elevate e, in media, si aggirano tra i 40 e i 60 euro. Resta da capire come la prenderanno gli alessandrini che vedranno arrivare la richiesta di pagamento sul passo carrabile sapendo che altri, per quello stesso cartello, non pagano nulla. E poi, domanda delle domande, come reagirà l’altra parte della città se  davvero dovrà iniziare a versare il balzello annuale. Che scatti una nuova corsa “a staccar cartelli” come già capitato per le insegne pubblicitarie?

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