13 Gennaio 2017
05:00
Allenatore in carcere per pedo-pornografia e atti sessuali su minore. In casa foto e video degli abusi su giovanissimi calciatori
ALESSANDRIA – Aveva cercato di cancellare l’abuso subito quando era ancora un ragazzino. L’incubo, però, è violentemente riemerso qualche mese fa quando l’alessandrino, oggi quarantenne, ha rivisto quel volto mai dimenticato in un bar. Un dramma diventato terrore quando dopo pochi minuti ha osservato quello stesso uomo, Tonino Marci 63 anni, mentre si allontanava in auto in compagnia di un ragazzino. E’ stato allora che l’alessandrino ha deciso di liberarsi di un peso schiacciato nel profondo per 29 anni. Accompagnato dalla moglie, in lacrime, ha deciso di raccontare la sua dolosa storia a un maresciallo del Nucleo Investigativo dei Carabinieri.
Grazie al suo racconto i militari hanno così iniziato a monitorare gli spostamenti dell’uomo e, soprattutto, il suo appartamento al quartiere Cristo. Un bilocale in cui non trascorreva il tempo con adulti ma con giovanissimi calciatori. Per loro aveva sistemato poster e foto di idoli degli adolescenti e la tv era sempre sintonizzata sul canale di cartoni animati.
Alcuni dei ragazzini entrati in quelle stanze li aveva conosciuti sui campi da calcio. Il suo lavoro era allenare le giovanili e lo ha fatto per anni, girando diverse società dell’alessandrino. Tonino Marci, secondo gli inquirenti, avvicinava i calciatori poco più che bambini anche sotto la doccia, negli spogliatoi. Poi i messaggi sul cellulare, spediti anche nella notte, gli inviti al cinema e, infine, a casa sua. Sui quei piccoli calciatori l’uomo teneva anche dei diari e conservava ogni lettera che loro gli scrivevano con parole d’amore. In quella casa c’erano però soprattutto decine e decine di foto e polaroid esplicite e filmini amatoriali girati durante rapporti sessuali consumati con ragazzini, alcuni registrati su vecchie Vhs.
In quell’appartamento martedì c’era anche un ragazzino di meno di quattordici anni. Erano salito poco prima e quando ha aperto la porta ai Carabinieri era vestito, il giaccone chiuso fino al collo. Tonino Marci, invece, era seduto sul water con addosso solo una maglietta e le mutande in mano. Dalla porta del bagno lasciata aperta ha visto entrare i militari con il mandato di perquisizione. Messo di fronte ai primi espliciti video l’allenatore non avrebbe neppure provato a negare di essere lui l’adulto in quelle riprese. Nulla ha detto poi durante l’udienza di convalida dell’arresto in flagranza per detenzione di materiale pedo-pornografico. Accusato anche di atti sessuale su minore, l’allenatore, difeso dall’avvocato Massimo Taggiasco, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. L’uomo ora è in carcere anche se il legale, ha spiegato, sta valutando un ricorso al Tribunale della Libertà per ottenere una misura cautelare meno pesante. Nel frattempo l’avvocato dovrà anche costruire una linea difensiva contro le accuse mosse a Marci, forse avvalendosi di una perizia psichiatrica. Il fascicolo, intanto, è stato trasmesso alla competente Procura di Torino.
Compito umanamente difficilissimo sarà visionare tutto il materiale sequestrato, fondamentale, però, per ricostruire quanto accaduto negli anni ai giovani nelle foto e nei video dell’allenatore. Un uomo apparentemente senza ombre che viveva per il calcio giovanile. Solo nell’ultimo periodo una mamma aveva segnalato con preoccupazione ai militari insistenti messaggi e un invito al cinema inviati nella notte sul cellulare del figlio. In 30 anni, però, nessuna denuncia nei confronti dell’allenatore che nel suo appartamento custodiva storie di ragazzini violati, rimaste drammaticamente silenziose.