Autore Redazione
lunedì
23 Gennaio 2017
05:00
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Cronaca - Alessandria

La generosità di Alessandria dall’alba al tramonto

C'è la Caritas ad aiutare ogni giorno decine di persone bisognose, grazie alla collaborazione essenziale di supermercati, bar e panetterie di Alessandria. Una rete solidale che lavora ogni giorno, dal mattino alla sera.
La generosità di Alessandria dall’alba al tramonto

ALESSANDRIA – Quando il sole comincia a levarsi sulla città, una ventina di famiglie si piazza davanti all’entrata della Caritas di Alessandria, in via Orfanelle 25, in attesa. Dentro, in una piccola mensa, i volontari si affrettano a riempire alcune borse con pane, latte, verdure e altri generi alimentari di prima necessità. Quelle borse verranno consegnate proprio alle famiglie in attesa. Questo ogni giorno, tutti i giorni, da martedì a domenica. È il ciclo infinito della solidarietà alessandrina, una rete che si muove tutti i giorni, coinvolgendo supermercati, bar e panetterie, per aiutare chi ha disperato bisogno.

Un lungo lavoro che comincia alle prime luci del mattino.  I volontari scaricano il pane, il latte e i cibi freschi che i corrieri hanno raccolto il giorno precedente. Nelle casse adagiate sui tavoli ci sono verdure di ogni tipo che i grandi supermercati non hanno smaltito: cibo che potrebbe finire direttamente tra l’immondizia e che invece viene salvato per portare aiuto. Una volta che tutto è stato pulito e controllato, è pronto per essere dato alle famiglie. In una borsa, di solito, ci sono due bottiglie di latte, tre pagnotte, insalata, broccoli, carciofi, sedano, banane, mandarini e, quando avanza, anche delle confezioni di pasta.

NON C’È UN ATTIMO DI PAUSA
Ma non c’è un attimo di pausa. Terminata la consegna delle borse, c’è da preparare il pranzo per le circa 70 persone che si presentano puntualmente alla Caritas. Ci sono tanti italiani, ma anche immigrati, senzatetto, giovani anziani. La crisi ormai non guarda in faccia nessuno. Gianpaolo Mortara, direttore della Caritas di Alessandria, ha purtroppo dovuto sottolineare questo aspetto: “I risultati di questa crisi sono sotto gli occhi di tutti, qui vediamo sempre famiglie in difficoltà per la mancanza di lavoro e per gli alti costi della vita. Ora si cerca anche di soddisfare alcune esigenze fondamentali, tra cui il cibo. Per una famiglia che non arriva a fine mese, poter risparmiare qualche euro grazie alla nostra spesa è importante perché alla fine ti lascia qualche soldo per pagare le bollette“.

Mortara ha raccontato come funziona la loro attività: “diversi esercizi commerciali legati alla piccola e grossa distribuzione collaborano con noi da un po’ di anni. Sono i supermercati Coop e Bennet, la Centrale del Latte, alcuni bar e panetterie locali come il Forno di Canepa, Sandroni, la panetteria di piazzetta della Lega e Dolci Capricci.  Il nostro gruppo di lavoro è formato principalmente da volontari e da alcune persone in borsa-lavoro, che aiutano con passione. Al mattino vengono ritirati i prodotti invenduti, tutto ciò che è fresco ma prossimo alla scadenza, e li portiamo alla mensa dove viene selezionato con cura per la pressoché immediata preparazione del pranzo. Tutto quello che non ci è possibile cucinare lo destiniamo alle famiglie, in questa sorta di piccolo emporio. Ma non è finita perché ogni mattina e ogni sera due corrieri partono per raccogliere cibo e pane”.

E proprio all’esterno si gioca l’altra grande partita della solidarietà alessandrina. Alle 10, infatti, un furgoncino bianco esce dai cancelli della Caritas. Le sue tappe sono sempre tre: Centrale del Latte, Coop e Bennet, dove viene caricato tutto il reso e l’invenduto. Senza l’aiuto fondamentale di queste attività, il servizio di sostegno ai più indigenti sarebbe davvero impossibile. Le quantità di cibo fornite sono imponenti, e lascia di stucco vedere come tutta quella verdura dovrebbe essere, per legge, buttata via. Il perché lo ha spiegato Franco Butti, direttore generale della Centrale: “le normative, soprattutto sulle date di scadenza, sono molto stringenti. Da parte nostra, è possibile dare una mano a queste associazioni solo con prodotti che han perso appetibilità commerciale e vengono riutilizzati per altre persone prima della scadenza. Quindi noi, per quanto possiamo, siamo contenti di poter aiutare la Caritas con una collaborazione che prosegue ormai da un paio di anni“.

“Ogni volontario sacrifica parte del proprio tempo volentieri e ognuno con motivazioni diverse.”

IL CICLO QUOTIDIANO SI CONCLUDE LA SERA
Alle 7 un altro corriere, questa volta in sella a una bicicletta con una ampia cesta, raccoglie il pane e prodotti da forno in tutti i negozi che aiutano quotidianamente la Caritas. Tra questi c’è il Forno di Canepa, in via Tortona, che da quasi 9 anni ormai destina il proprio pane ai meno abbienti. La signora Rita Fioravante, che lo gestisce, ha spiegato: ” consegniamo ogni giorno circa 50-60 kg di pane e focaccia, dipende da quanto me ne resta“. Il corriere, arriva, carica i sacchi sulla bicicletta e, dopo averli assicurati alla cesta, sale in sella e ritorna alla Caritas, dove il ciclo termina. Per ricominciare, uguale, il giorno dopo, quando quel pane andrà a riempire le borse per le famiglie più bisognose.

Ogni volontario sacrifica parte del proprio tempo volentieri e ognuno con motivazioni diverse. Ma ciò che resta nei cuori e nelle menti è quello spirito di solidarietà che trova nell’amore e altruismo le intenzioni più pure. Un lavoro stancante, che lascia poco spazio al riposo, ma che alla fine della giornata gratifica. È quello che Mortara ha seraficamente definito “il valore della condivisione, condividere il tempo della propria vita“.

Questa è la storia della solidarietà alessandrina.

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