2 Febbraio 2017
17:53
Dopo l’incontro in Regione su Clara e Buona: “ci sono tutte le condizioni per riprendere i conferimenti”
ALESSANDRIA – Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, gli assessori Giuseppina De Santis, Francesco Balocco ed Alberto Valmaggia, e il commissario di Governo per il Terzo Valico, Iolanda Romano, hanno condiviso le conclusioni della relazione stilata dopo il lungo confronto di mercoledì a Torino sui conferimenti a cava a Clara e Buona. Secondo i tecnici di Regione Piemonte, Arpa, Agenzia interregionale per il Po, Comune e Provincia di Alessandria “ci sono tutte le condizioni per riprendere nella cava Clara e Buona il conferimento del materiale derivante dagli scavi per la costruzione dell’infrastruttura. Pertanto, la sindaca Rita Rossa potrebbe ritirare l’ordinanza del 29 novembre scorso con la quale aveva disposto la sospensione di queste operazioni dopo l’esondazione del fiume Bormida”
Come precisato dalla Regione, nel documento viene evidenziato che i risultati delle indagini analitiche e dei sopralluoghi effettuati nei giorni scorsi “forniscono idonea rassicurazione che all’interno e a valle della cava Clara e Buona di Alessandria non ci sono contaminazioni tali da rappresentare un pericolo per la salute pubblica e per l’equilibrio di corrette condizioni ambientali”
A questo proposito viene precisato che:
– le campagne di indagine svolte sui terreni e sulle acque sotterranee hanno concluso che non sono presenti contaminazioni ambientali imputabili all’evento alluvionale e che non c’è stata diffusione di contaminanti all’esterno;
– la realizzazione della difesa spondale con scogliera (e non un argine) necessaria per preservare il sito dall’erosione del fiume Bormida deve tecnicamente avvenire in contemporanea con i conferimenti dello smarino, che serve per rafforzare l’intervento;
– la zona dove durante lo scavo per la difesa spondale sono stati ritrovati macerie da demolizione e residui plastici e ferrosi è stata adeguatamente recintata e sono stati effettuati prelievi di campioni attualmente in fase di analisi;
– nell’area del lago di cava non sono stati conferiti materiali contenenti agenti schiumogeni provenienti da scavo con fresa meccanica;
– è stata avviata con l’uso di materiali con matrice limo-agillosa la separazione tra il sito di deposito e l’area di discarica inerti, che potrà continuare solo con il conferimento di altro materiale;
– il taglio del setto effettuato da Cociv per far defluire le acque nella zona di cava sopra falda e tutelare così le maestranze al lavoro nell’area di cava è stato un’operazione riguardante una viabilità interna e che non ha in alcun modo interessato l’argine del fiume Bormida.