4 Aprile 2017
05:00
Nelle scuole alessandrine il progetto”Natural..mente orto”
ALESSANDRIA – Più di 600 alunni delle scuole di Alessandria, dai piccolissimi che frequentano l’asilo e ai più grandi delle superiori, negli ultimi tre anni hanno imparato a non buttare il cibo grazie al progetto “Dire, fare, gustare: un orto per imparare a mangiare senza sprecare” che vede insieme l’Amministrazione Comunale di Alessandria, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, del Comitato Mensa Cittadino e di Confagricoltura Alessandria.
Il progetto è nato dall’esigenza di avvicinare gli studenti, soprattutto i più piccoli, al consumo di frutta e verdura che, spesso non gradite, venivano lasciate nei vassoi delle mense scolastiche. Mosso il primo passo, il progetto si è progressivamente evoluto e ora è arrivato alla terza fase rinominata “Natural…mente orto: per una cittadinanza attiva e sostenibile“.
Gli alunni sono infatti “protagonisti” di un percorso didattico che li ha portati a coltivare e veder crescere la frutta e la verdura che hanno poi imparato anche ad apprezzare come alimento.
L’orto è quindi diventato un mezzo per educare, conoscere e sperimentare nuovi modi di pensare l’eco-sostenibilità attraverso momenti di confronto/incontro con le famiglie e gli enti che operano sul territorio.
La terza fase del progetto vede come scuola capofila l’Istituto Comprensivo “De Amicis/Manzoni” ma coinvolge anche l’Istituto Superiore “Saluzzo-Plana”, l’Istituto Comprensivo Bovio/Cavour (Infanzia Mary Poppins, Infanzia Gobetti/Bovio, Infanzia San Michele), l’Istituto Comprensivo Galilei (Primaria Villaggio Europa/Galileo Galilei, Infanzia Rodari), Straneo (Primaria Caduti per la Libertà, Infanzia Pensogioco), V Circolo (Infanzia Sabin).
Gli studenti, insieme a 50 docenti, hanno avuto la possibilità di seguire incontri con esperti direttamente nelle scuole. A gennaio e febbraio Maria Teresa Bausone, delegata da Confagricoltura Alessandria, ha parlato di come contrastare lo spreco alimentare mentre l’agronomo Giovanni Nervo ha esposto agli studenti la tecnica di coltura in serra e fuori serra a seconda delle condizioni climatiche. “Lezioni” che sono state utili anche a sensibilizzare i genitori dei 600 studenti, anche loro invitati alla giornata conclusiva della terza fase del progetto che si terrà il 20 maggio nel Chiostro dell’Istituto “Saluzzo” di Alessandria.
“Con la terza fase del progetto — ha dichiarato Maria Teresa Gotta, Assessore Comunale al Sistema Educativo Integrato di Alessandria — si pone l’accento su un tema-chiave: quello che lega gli aspetti della natura e delle interessanti esperienze di coltivazione dell’orto con gli aspetti, altrettanto educativi, che sollecitano a vivere una cittadinanza attiva e sostenibile.
Si tratta di una proposta che rientra a pieno titolo tra le molteplici iniziative di educazione alimentare che l’Amministrazione Comunale e l’Assessorato al Sistema Educativo Integrato, in particolare, continuano a sostenere per sviluppare una comunità cittadina in cui valori come il riutilizzo responsabile delle risorse alimentari e come l’eco-sostenibilità sia sentiti veramente da tutti come importanti e per i quali valga la pena impegnarsi.
La scelta “esperienziale” operata fin dalla prima annualità di questo progetto conferisce inoltre un elemento distintivo di un percorso che, rivolgendosi sia alle “mani” che alla “mente” dei ragazzi, consente loro di apprezzare sia il momento del “toccare la terra” per apprendere il “come” coltivare bene gli ortaggi, sia quello della riflessione responsabile per imparare il valore della sobrietà e del contrasto agli sprechi, a partire da quelli alimentari.
Sento dunque il piacere di ringraziare nuovamente la rete delle Scuole cittadine coinvolte, i genitori del Comitato Mensa cittadino, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Confagricoltura Alessandria e tutti coloro che, anche per questo terzo anno, rendono possibile questa significativa esperienza di cittadinanza attiva, per tutte le età”.
“Imparare a coltivare un orto è un’esperienza importante per gli studenti, fin dalla più giovane età — ha sottolineato il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Pier Angelo Taverna — e una corretta campagna di informazione sul cibo è fondamentale per la loro educazione alimentare in rapporto non solo alla salute dell’individuo, ma anche a quella dell’ambiente e al rispetto delle biodiversità e degli ecosistemi. Ottima iniziativa il coinvolgimento delle famiglie nel progetto per mettere in moto comportamenti virtuosi. E’ questo il motivo per cui abbiamo confermato il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria anche a questa terza edizione del progetto che rientra a pieno titolo tra le numerose iniziative che promuoviamo per l’istruzione, la formazione, la tutela delle giovani generazioni che rappresentano il nostro futuro. A tutti buon lavoro!”.
“Esprimo grande soddisfazione per le molte scuole che hanno aderito al progetto e per l’alto numero di partecipanti ed auspico che l’evento conclusivo veda una nutrita partecipazione delle famiglie» afferma Mauro Goglino, Presidente del Comitato Mensa Cittadino.
“Siamo partner di questa iniziativa fin dalle origini, perché crediamo vivamente che lo sviluppo delle nuove generazioni passi anche dalla terra. Le tecniche colturali, la crescita delle piantine, l’alimentazione sana, l’eco-sostenibilità sono molti dei temi trattati in questo progetto triennale e sono argomenti che ci coinvolgono da vicino come associazione di imprenditori agricoli” ha commentato il Presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli.
Roberto Grenna, Dirigente scolastico del I.I.S. “Saluzzo-Plana” e reggente del I.C. “De Amicis/Manzoni”, Scuola capofila del progetto di quest’anno, ha quindi concluso “Il percorso svolto si è rivelato, anche in questo terzo anno scolastico, un mezzo appropriato per educare, conoscere, sperimentare. Adatto per allievi di tutte le fasce di età, è soprattutto un ottimo momento di inclusione. Tutti gli alunni delle Scuole coinvolte hanno la possibilità di seguire direttamente il ciclo della vita e di fatto la scuola diventa un luogo per combattere lo spreco alimentare e per educare al rispetto dell’ambiente“.