Autore Redazione
lunedì
29 Maggio 2017
05:00
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Cronaca - Alessandria

Ogni mese 50 vittime di truffe. I consigli per non cadere nella “rete”

Nella "caccia all'occasione" spesso non si vede il primo vero campanello d'allarme che potrebbe metterci al riparo da una truffa online: il prezzo eccessivamente conveniente
Ogni mese 50 vittime di truffe. I consigli per non cadere nella “rete”

ALESSANDRIA – Ci sono strade fatte di asfalto e strade fatte “di bit”. È lungo l’immensa rete di dati che si muovono gli agenti della Polizia Postale di Alessandria. Un mondo parallelo a quello reale, dove avvengono miliardi di conversazioni, scambi di informazioni, compravendite e si consumano, purtroppo, anche reati. Sette sono i poliziotti esperti in comunicazioni al lavoro davanti ai Pc negli uffici della Polizia Postale in via Ghilini.

Diretti dall’Ispettore Superiore Giorgio La Piana gli agenti indagano nella rete per dare una risposta ai cittadini vittime di reati. C’è chi subisce il furto d’identità, chi viene diffamato sui social e anche chi, inserito per scherzo da qualche amico su una chat di appuntamenti, non riesce più a gestire le telefonate degli aspiranti fidanzati. Nel plico di fascicoli sulle scrivanie degli agenti della Postale ci sono però soprattutto denunce per truffe online, circa il 40% del totale.  In media, tra quelle raccolte direttamente dalla Postale e quelle delegate dall’Autorità Giudiziaria ogni mese ne arrivano una cinquantina da tutta la provincia.

Il prezzo apparentemente conveniente è sempre l’esca attorno a cui il truffatore tesse la sua “rete”. Sempre il prezzo, però, anche il primo campanello d’allarme per evitare di finirci dentro. Poche sono le probabilità di un privato di avere un telefono di ultima generazione a un prezzo molto più basso delle maggiori aziende di e-commerce, in grado di acquistare in blocco milioni di pezzi. Pensandoci, anche rari dovrebbero essere i casi di persone ‘sommerse’ da Iphone a ogni Natale e compleanno, tanto da arrivare a svenderli sul web.

Nella “caccia all’occasione”, però, l’ardente desiderio di stringere tra le mani l’agognato oggetto e poi sfoggiarlo come un vero “trofeo del buon affare” spesso offusca la mente. Fare buoni affari sulla rete è certamente possibile, ma soprattutto quando si acquista da un privato, ha consigliato l’Ispettore La Piana, sarebbe almeno opportuno inserire nei motori di ricerca le generalità dell’inserzionista e anche il numero della carta prepagata indicata per il versamento di denaro. Certo, un abile truffatore potrebbe usare altre generalità o cambiare carta. Dai vari blog potrebbero però anche tornare a galla storie di persone già incappate in quella truffa.  “Se si tratta di una sedicente azienda guardiamo se è indicata la partita iva e cerchiamola in rete. Quindi sfruttiamo internet anche per fare ricerche sull’inserzionista e non limitiamoci a leggere solo le recensioni sotto l’offerta, dove i commenti negativi potrebbero essere cancellati dall’utente truffatore” ha aggiunto La Piana.

Meglio ancora sarebbe restringere la ricerca del tanto desiderato oggetto a qualche chilometro di distanza, così da avere anche la possibilità di andare a vedere di persona se esiste davvero ed è in buono stato. Soprattutto quando “l’offerta” è molto distante ricordatevi di pagare sempre con sistemi che garantiscano la tracciabilità del versamento.

Il primo consiglio per mettersi al riparo da una frode informatica, ossia per evitare che qualcuno entri nel nostro conto corrente online o utilizzi i dati della nostra carta di credito per fare spese, rimane invece quello di usare password “forti” che alternino maiuscole, minuscole, numeri e anche caratteri speciali come il cancelletto o la chiocciola. Purtroppo quando si ha a che fare con i pirati informatici la certezza assoluta non c’è mai ma almeno non rendiamogli la vita fin troppo semplice. Scelta la password evitiamo di inviarcela via mail per paura di dimenticarla. Fondamentale è poi tenere aggiornato e sempre attivo l’antivirus del computer e non farsi tentare troppo dalla “download mania” di applicazioni gratuite. In alcuni casi non è solo dell’indesiderata pubblicità a finire sul nostro smartphone o Pc. Uno dei virus che potremmo scaricare insieme all’app “aggredisce” ad esempio la tastiera fisica e riesce a leggere tutto quello che digitiamo. “Meglio quindi usare la tastiera digitale quando inseriamo password per accedere a conti online”. Attenzione inoltre a stringere troppo amicizie con sconosciuti sui social perché frequenti sono anche i “furti di identità” da parte di persone che sfruttano le nostre informazioni personali e foto per creare finti profili.

 

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