3 Agosto 2017
05:28
“Nessuna foto di chi non c’è più”: un altro no del parroco di Castellazzo
CASTELLAZZO – Dopo aver chiuso le porte della chiesa alle moto dei centauri nell’ultimo raduno internazionale, il rettore del Santuario Beata Vergine della Creta di Castellazzo ha di nuovo preso una posizione che farà discutere. Qualche giorno fa, infatti, don Vincenzo Pavlov non ha concesso a una fedele di esporre sulla parete della chiesa la foto di un ragazzo deceduto in un incidente di moto. Secondo il sacerdote, infatti, c’è spazio solo per gli ex voto.
“Nel santuario si mettono gli ex voto per le grazie ricevute, per i defunti c’è un album con delle foto da aggiungere di volta in volta e poi ovviamente si può chiedere che venga celebrata la Santa Messa” ha raccontato lo stesso don Vincenzo a Radio Gold “tutto ciò è stato stabilito due anni fa dallo stesso vescovo di Alessandria. Nel caso di qualche giorno fa questa signora avrebbe voluto mettere la foto alla parete, in una cornice. Il problema è che tanti fedeli vogliono che le foto siano visibili. Anche i moto club conoscono perfettamente queste regole. Oppure, per le persone che non ci sono più, si possono acquistare in offerta dei cuoricini dove alleghiamo un biglietto con nome e data.”
Don Vincenzo ha poi sottolineato come richieste simili a quella di qualche giorno fa siano già capitate in passato. “Con tutto il rispetto, la chiesa non è il muro del pianto, se dovessi dare il permesso a tutti di mettere le foto dei propri cari che non ci sono più avrei tutte le pareti occupate.”
Anche al termine dell’ultimo Motoraduno internazionale di luglio, ha ribadito il sacerdote, qualcosa non è andata nel verso giusto: “Ho trovato una quarantina di foto messe dappertutto in chiesa, succede così tutti gli anni. Le ho tolte. Alcune volte poi si tratta di cose non decorose, come ad esempio una immagine di un ragazzo in bermuda. Anche per gli ex voto bisogna rivolgersi al rettore. Non è che uno viene e fa quello che gli pare. Se qualcuno non chiede il permesso io agisco di conseguenza, nessuno si può permettere di fare quello che vuole in chiesa.”