22 Settembre 2017
08:00
“Soldato mulo va alla guerra” in anteprima a Cunté Munfrà
CASORZO – La storia dal punto di vista di chi vi deve partecipare forzatamente e inconsapevolmente, che si tratti di uomini o animali. Questo è lo spunto da cui è partita Patrizia Camatel, autrice di “Soldato mulo va alla guerra”, il prossimo appuntamento della rassegna “Cunté Munfrà – dal Monferrato al mondo” , presentato dal Teatro degli Acerbi e interpretato da Massimo Barbero. Il monologo sarà in scena sabato 23 settembre alle 21 a Casorzo, nel Parco della Rimembranza della Chiesa di San Giorgio e della Madonna delle Grazie (in caso di maltempo o freddo, presso l’Ex Chiesa dei Batù), sarà poi replicato domenica 24 settembre alle ore 18 alla Cascina del Racconto di via Bonzanigo 46 di Asti, nell’ambito dell’iniziativa “Racconti di fine estate”.
“Soldato mulo va alla guerra” si ispira allo studio di uno zio del protagonista su documenti e vite reali di persone appartenenti alla famiglia e partite per la grande guerra. La tragedia collettiva è letta attraverso i singoli e alla luce del rapporto con gli animali, strettissimo in situazioni estreme. E’ con sensibilità e acume che il testo suggerisce che, laddove la paura e gli stenti sviscerano la bestialità, sono gli animali a costituire il baluardo di unica umanità e vita.
Massimo Barbero sulla scena è Giuseppe Zabert, classe 1897, figlio di mezzadri, che parte da Valfenera, come altri otto tra fratelli e cugini, per andare a servire la Patria al fronte.
“Ho preso alcuni dati biografici, alcuni aneddoti familiari, ho frullato tutto e ho creato un personaggio che non ha più una corrispondenza esatta, è un assemblato di esperienze, aneddoti raccolti in famiglia, lettere spedite dal fronte e tutto ciò che mi interessava e che riguardava il rapporto animale-uomo”, spiega Patrizia Camatel, “Sono stata anche guidata dal fato. Anni fa su uno scaffale di una biblioteca mi è caduta sotto gli occhi una raccolta di Lucio Fabi, “Il bravo soldato mulo”, che conteneva una serie di testimonianze e di fotografie di soldati a proposito del rapporto con gli animali che erano insieme a loro. Fabi ne ricavava come tesi che proprio questa era una delle poche cose positive che gli uomini trovavano al fronte: una sorta di pet terapy, dimostrata dal grande rilievo dato al fatto di essere fotografati con gli animali, come il gattino salvato dalle macerie o il mulo. Sono partita dalle foto e dalle lettere, oltre che dalla mia indole fortemente animalista, per raccontare come, in quel contesto tremendo, qualcosa di buono poteva venire non solo dalle relazioni umane, ma anche da quelle con gli animali”.
Il Teatro degli Acerbi collabora da anni con l’ISRAT e l’Archivio della Teatralità Popolare e questo spettacolo è stato realizzato con la consulenza storica di Nicoletta Fasano e Mario Renosio.
L’ingresso è gratuito.
Cunté Munfrà è alla sua sedicesima edizione, con la direzione artistica di Luciano Nattino, regista, autore ed esperto di cultura popolare, coadiuvato da Massimo Barbero. E’ promosso dall’Unione Colli Divini – nel cuore del Monferrato e della casa degli alfieri / Archivio della Teatralità Popolare,sostenuta dalla Regione Piemonte, dagli Enti Locali coinvolti, dalla Fondazione CRT e realizzato in collaborazione con la rivista Astigiani.
Info: 339 2532921 – luciano.nattino@casadeglialfieri.it – fb casa.degli.alfieri – www.casadegliafieri.it