Autore Redazione
lunedì
30 Ottobre 2017
08:22
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Eventi - Alessandria

Dalla provincia in Africa per completare l’ambulatorio medico

L'associazione un chicco per l'Africa e altri alessandrini saranno di ritorno a inizio dicembre.
Dalla provincia in Africa per completare l’ambulatorio medico

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Continua il ponte di solidarietà tra la provincia di Alessandria e l’Africa. Il 16 novembre una nuova missione completerà l’ambulatorio di Koumao, in Tchad. Verranno piastrellate la sala parto, la farmacia e le due camere laboratorio. L’intervento avverrà nel villaggio di Baibokoum a 800 km a Sud dalla capitale N’jamena. L’ambulatorio è situato a circa 25 km dalla missione, nel villaggio di Koumao. La sala medica è composta da 2 costruzioni, una adibita ad accettazione farmacia e laboratorio, l’altra ospita la sala parto, le sale degenza e il bagno. In una sala protetta di questo edificio sono state inoltre installate le batterie e le centraline dell’impianto fotovoltaico.
In questo ambulatorio a novembre 2015 grazie al contributo dell’ATO6 di Alessandria erano stati sistemati anche un impianto fotovoltaico, una pompa elettrica che pesca in un pozzo profondo 70 metri, evitando agli abitanti di raccogliere l’acqua a mano, ed era stato poi collegato l’impianto idrico all’ambulatorio visto che in precedenza le donne partorivano senz’acqua corrente. In più si era provveduto ad aggiungere un contenitore da 3000 litri per una riserva d’acqua.

Nella missione precedente avevano lavorato: Simone Aiachini, presidente dell’associazione “Un Chicco per L’Africa”, Fulvio Bianco, segretario dell’associazione, Pino Matranga, della ditta Bianchimpianti di Alessandria, Damiano GuidaPaolo LaguzziGiorgio Belloni e Paolo Dard. La delegazione era stata affiancata da Suor Roberta Arcaro, responsabile di tutte le missioni nel mondo delle S.F.A.

Nella nuova missione non ci sarà Pino Matranga, ma si sono aggiunti altri due compagni Angelo Borello e Gianfranco Pasquale specializzati in posa piastrelle e ci sarà sempre Suor Roberta.
Il materiale (piastrelle, colla e cemento) per motivi di trasporto e sdoganamento è stato acquistato in loco, invece per l’impianto idrico (pompa, vaso di espansione tubi e raccordi vari) il materiale è stato comprato in Italia e trasportato come bagaglio. Il ritorno in Italia degli alessandrini è previsto per il primo dicembre dopo 15 giorni di lavoro.

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