29 Novembre 2017
08:00
“Salario”, una storia alessandrina. Intervista a Gualtiero Burzi
ALESSANDRIA – Un fatto storico luttuoso, un massacro accaduto nel 1893 che vide coinvolti ad Aigues Mortes lavoratori italiani prevalentemente piemontesi, è lo scenario in cui è ambientato “Salario. Storie di Italiani e Francesi, di orsi ammaestrati, di arrampicate sugli olmi, di trucchi di magia e di America”, con Gualtiero Burzi, scritto da lui e da Mauro Pescio, che ne ha curato la regia. Il monologo sarà in scena in prima nazionale, dopo aver esordito a Radio3 sotto forma di radiodramma, venerdì 1 dicembre alle 21 al Teatro della Juta di Arquata, per la stagione Orange Festival, e sabato 2 dicembre alle 21 al Teatro Ambra di Alessandria, per la rassegna Ambra Brama di Musica e Teatro.
“Una storia importante per la mia regione e per la mia città”, tiene a sottolineare Burzi, vera, documentata e resa sotto forma di racconto, laddove il protagonista è un alessandrino, come lo stesso interprete e come Gianni Coscia, che ha composto le musiche originali per fisarmonica, strumento che evoca il Piemonte, le feste contadine e anche la Francia. Intorno al protagonista, che volutamente non ha nome, il mondo del lavoro, le fiere di paese, la povertà, l’amicizia, il colore di un’epoca che contiene le nostre radici, ma anche la discriminazione e lo sfruttamento.
Gualtiero Burzi, come si è imbattuto in questo fatto storico decisamente sconosciuto?
Ne sono venuto a conoscenza per caso. Un amico romano mi ha parlato di un libro (di Enzo Barnabà) dove si parla di questo primo fatto di xenofobia in Europa dopo l’unità d’Italia. Tra i morti vi fu anche un alessandrino, Giovanni Tasso detto Carlo (sa di antico, questo “detto”), di Castelceriolo. Mi sono ispirato a questa storia vera e ho inventato un personaggio sempre di Alessandria, che, inseguendo il sogno di andare in America per fare il mago, per caso ad una fiera viene arruolato per lavorare alle saline in Camargue. Si ritroverà lì proprio nei giorni di agosto del massacro, nato da una futile rissa, ma alimentato da un odio che trovava origine in fatti storici precedenti all’unità d’Italia. Inoltre gli Italiani non erano ben visti dai lavoratori francesi, perché lavoravano tanto, avevano una grossa resistenza alla fatica e venivano pagati poco.
Il sottotitolo suggerisce delle avventure
Quando ho scoperto questa storia mi sono rivolto a Mauro Pescio perché avevo bisogno un compagno con cui avventurarmici. Anche lui è attore e autore per una trasmissione su Rai2 ed è piemontese, di Novara. Insieme volevamo far passare un messaggio importante attraverso una scrittura diversa, più leggera e un po’ surreale, per riattivare il pensiero e la fantasia delle persone che ci ascoltano. Ci sono momenti che fanno ridere, quando il protagonista per la strada incontra altri personaggi. Mi piace fare in modo che il pubblico sia attivo e presente, il racconto costringe all’attenzione.
Come si è inserita la musica di Gianni Coscia?
Ho pensato: sono di Alessandria, Mauro è piemontese: ci vuole la musica e ci vuole la fisarmonica. Chi meglio di Gianni Coscia, il numero uno non solo in Italia, ma anche in Europa? Con Gianni Coscia siamo andati nello Studio della Bottega del Suono di Corrado Carosio e Pierangelo Fornaro e abbiamo registrato le musiche. E’ stata una grande emozione per noi vederlo creare. Sono musiche di fisarmonica che ricordano le piazze, il Monferrato, la Francia e le migrazioni in America.
Anche la locandina è di un alessandrino
La locandina e le illustrazioni che vengono proiettate sono di Riccardo Guasco, un creativo straordinario. Siamo amici da sempre, da quando io andavo allo Stabile di Torino e lui all’Accademia di Belle Arti e prendevamo insieme il treno. Riccardo è uno degli illustratori più grandi del mondo e ha ultimamente illustrato persino una nave da crociera. Si può dire che è uno spettacolo alessandrino made in Alessandria.
Sipario è stato trasmesso da Radio3 appunto in forma radiofonica, come è stato adattato al teatro?
La narrazione è andata in onda nella trasmissione Tutto Esaurito, ma era nata per il teatro, la radio è stata una prima maniera di lavorarci. Ad Arquata e ad Alessandria andrà in scena in prima nazionale, con la scenografia semplice di una panca e delle illustrazioni di Riccardo.
Al Teatro della Juta di Arquata i biglietti interi costano euro 12, i ridotti euro 10 (Unitre Arquata Scrivia – Grondona, under 18, over 65). Per informazioni e prenotazioni tel. 345 0604219.
Al Teatro Ambra i biglietti interi costano euro 12, i ridotti euro 10 (Soci DLF Alessandria Asti, Soci Unitre Alessandria, Over 65, Under 14). Info e prenotazioni presso la segreteria DLF Alessandria-Asti (Viale Brigata Ravenna 8 Alessandria)tel. 0131 252079.
Gli spettatori che acquisteranno un biglietto al Teatro Ambra avranno diritto a una riduzione su un ingresso al Teatro della Juta e viceversa.