29 Dicembre 2017
05:52
La commedia “I canonici ” in scena a Vignale
VIGNALE – L’Avis di Vignale Monferrato organizza per venerdì 29 dicembre il consueto spettacolo per lo scambio di auguri. Appuntamento alle 21.15 nell’aula Cavour di piazza del Popolo. Ospite la Compagnia Teatrale Fubinese che presenterà la commedia “I canonici”.
“I canonici” è la nuova commedia della Compagnia Teatrale Fubinese (debutto ufficiale sabato 1 aprile a Rivarone, Alessandria). E’ ambientata nel 1748, anno in cui il pittore Pier Francesco Guala realizza il quadro “I canonici di Lu” che, a settembre 2016, ha fatto rientro a Lu, ospitato nel Museo di arte sacra, dopo che, per mezzo secolo, è stato custodito nel Museo civico di Casale.
I canonici di Lu ambiscono a indossare la cappa magna e il rocchetto, prestigiosi simboli ecclesiastici. Per fare sì che papa Benedetto XIV conceda loro questa possibilità, chiedono aiuto al (futuro) cardinale Giacomo Millo, solito recarsi in Monferrato dove risiedono alcuni famigliari. Nel periodo di Ferragosto del 1748, arriva la tanto sospirata concessione, festeggiata con tre giorni di baldoria esagerata, durante i quali i canonici, addirittura, lanciano denaro dalle finestre destinandolo ai poveri del paese. Pier Francesco Guala, uno dei pittori più rinomati del tempo, viene convocato a Lu affinché ritragga i canonici. Il risultato è un quadro straordinario: raffigura i religiosi intenti a scrivere una lettera di ringraziamento al cardinale Millo.
“I canonici” è una commedia brillante scritta e diretta da Massimo Brusasco, per la Compagnia Teatrale Fubinese. Il cast è composto da Marina Roncati, Franca Reposio, Claudia Capra, Angelo Balestrero, Maurizio Ferrari, Giuseppe Balestrero, Massimo Bosia, Paolo Tafuri, Massimo Brusasco, Franco Mordiglia e Gianpietro Brusasco, con la preziosa collaborazione di Lidia Mordiglia, Cesare Langosco e Giancarlo Devidi. La pièce, ambientata nel 1748, si svolge nella canonica della chiesa di Santa Maria, punto di riferimento per i canonici del paese. Che non sono certo religiosi altolocati, bensì ruspanti preti “da paese” che, come tali, si comportano, anche quando si trovano al cospetto di Giacomo Millo, uno degli uomini di fiducia di papa Benedetto XIV.