Autore Redazione
sabato
27 Gennaio 2018
00:11
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Eventi - Alessandria

Il rock in tempo di crisi. Recensione di Sconcerto Rock al San Francesco

Il rock in tempo di crisi. Recensione di Sconcerto Rock al San Francesco

ALESSANDRIA – “Uno spettacolo che non dà risposte, dove il protagonista cerca un rapporto carnale con il pubblico” (che ride alle lacrime)

Questa l’auto-esegesi finale che Gene Gnocchi suggerisce in epilogo a “Sconcerto Rock”, presentato, nell’ambito della Stagione Marte, venerdì 26 gennaio al Teatro San Francesco, tutto esaurito di un pubblico che ha riso ininterrottamente tutta la sera. Fuori, la manifestazione di Forza Nuova, motivata dalla famosa recente battuta sul maiale a zonzo per Roma. Solo un accenno durante lo spettacolo alla presenza di fan (si fa per dire) all’esterno, per il resto una concatenazione perfetta di battute che sortiscono vertici di ilarità estrema.

E’ uno “sconcerto” perché si partecipa ad un concerto di una rock star attempata (Gnocchi con una parrucca bionda), che alterna canzoni molto note a delle presentazioni totalmente strampalate, nell’ambito di una storia personale in tempo di crisi. L’incipit è una confessione (“Sono qui perché non c’è lavoro”) e dà il via al racconto di concerti improbabili, stratagemmi di sopravvivenza, paternità millantate di canzoni come “Purple rain”.  Tra una canzone e l’altra, anche gli assoli della chitarra di Diego Cassani, bruscamente interrotti dalle minacce a mano armata del rockettaro Gnocchi. Il vertice comico si raggiunge con gli effetti speciali, una spina nel fianco di ogni gruppo musicale costretto a fare i conti con la penuria di risorse. Irresistibile il momento in cui un tecnico, dalla parlata bergamasca incomprensibile, inizia a tirare fuori da una scatola le risorse più imbarazzanti al fine di creare un’atmosfera da concerto tecnologico.

Si ride tanto di battute fulminee inanellate le une sulle altre in un non-sense che cattura e travolge. Si ride non solo per la capacità ironica che solo una raffinata intelligenza può partorire, ma anche per l’imperturbabilità con cui Gnocchi enuncia le dichiarazioni più improbabili e crea un ritmo che non lascia tregua né fiato.

Grande il successo di pubblico al Teatro San Francesco per uno spettacolo che accontenta il desiderio di divertimento e l’apprezzamento per la sottile ironia.

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