12 Gennaio 2019
11:01
Dalla periferia in poi. Recensione di “Passione” a Valenza
VALENZA – E’ la passione che indica le scelte ed è una passione in particolare (quella della giullarata “Maria alla croce”) che accenderà la scintilla dell’amore per il teatro. Attinge a spunti autobiografici e si può accostare alla letteratura di formazione “Passione” di Laura Curino, scritto a sei mani con Roberto Tarasco e Gabriele Vacis, con la regia di Roberto Tarasco, presentato venerdì 11 gennaio in quel gioiello che è il Teatro Sociale di Valenza. Il monologo è storico; dopo l’esordio di 25 anni fa al Teatro Settimo, non ha mai smesso di essere rappresentato, come ci si aspetta da un lavoro intenso che rispecchia sia moti intimi universali che un contesto sociale ben riconoscibile. Il momento storico è quello degli anni ’60, quando Laura si trasferisce nella periferia di una periferia, ovvero un villaggio operaio di Settimo Torinese, fitto di soli condomini circondati da fabbriche e dalle loro “puzze”. Laura Curino esprime il meglio del teatro di narrazione ricreando con le parole un ambiente freddo, impersonale e popolato da un crogiolo di abitanti provenienti da ogni parte d’Italia. La descrizione dei condomini e della scuola, dalle aule ricavate in appartamenti, è vivida, mette in luce i paradossi della cosiddetta modernità e diverte, senza cadere nella scontatezza della malinconia. Ci si immerge nella verità del ricordo e in quella dei tanti personaggi femminili che, con la loro voce, i loro accenti e le loro diversità, filtrati dalla percezione della protagonista, concorrono a formare la sua personalità ancora acerba. Sarà una storia bellissima, ovvero la giullarata “Maria alla croce” (un cavallo di battaglia di Franca Rame), vista al teatro della società operaia, ad accendere in lei la vera passione che durerà una vita. Curino interpreta la passione di Maria, impregnata di sanguigno grammelot lombardo, in modo così intenso da sconcertare e l’emozione sembra quella provata allora dalla stessa giovane Laura. Tutto si ricompone alla luce di questa rivelazione. Così una stramba vecchia signora che si esprime in versi (da Jacopone da Todi a Calvino) sarà una mentore della ragazzina, i dialetti saranno una scuola di narrazione e così ogni donna incontrata offrirà uno scorcio di vita da raccontare.
“Passione” è un piccolo capolavoro, giustamente molto applaudito al Teatro Sociale di Valenza, dove la bravura straordinaria della protagonista si equilibra perfettamente con un contenuto che dal passato guarda al presente, senza mai mancare di attualità. Assolutamente da vedere.