Autore Redazione
venerdì
17 Ottobre 2014
15:56
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Eventi

Siamo tutti attori: a Valenza arriva il ‘teatro potenziale’

Siamo tutti attori: a Valenza arriva il ‘teatro potenziale’

Siamo tutti potenziali attori e artisti. Allora perché non coltivare questa potenzialità. L’idea è di un gruppo di sostenitori di questo percorso, guidato da Yel Bosco, del Teatro di Valenza.

Tutto è cominciato “questa estate, un po’ per caso, un po’ per gioco con l’iniziativa ‘Esci da questo corpo‘, una sorta di mini festival del teatro fisico. Dopo quella esperienza abbiamo pensato di farla continuare e ci siamo trovati con Luca Zilovoch, Monica Massone, Daniele Latella e Vittorio Ceragioli. Così abbiamo pensato di far continuare questa esperienza creando il teatro potenziale. All’estero – ha continuato Yel Boscosi sta recuperando la forma di improvvisazione, del canovaccio, dell’invenzione poetica, il devising theater. Una creazione drammaturgia partecipata e collettiva. Il nostro intento è quello di superare l’individualismo. Miriamo a nuove forme pedagogiche“.

Al bando quindi la visione tradizionale e statica del teatro per lasciare spazio a forme più attive e collettive. Lo ha spiegato un’altra delle fondatrici del Teatro Potenziale, Monica Massone: “le scuole di teatro propongono di portare un pezzo di Checov, per esempio, ma noi siamo convinti che il teatro sia la vita, costretta in uno spazio definito e limitato. È un recupero della credibilità teatrale. Portare un pezzo di Checov impone una sorta di imitazione di altri. Invece in questa maniera si propone qualcosa di più autentico e vero in cui si può già portare sul palco uno spettacolo dopo pochissimo“.

Il teatro potenziale è una soluzione immaginaria, forse, come ha spiegato Luca Zilovoch, “una Soluzione patafisica“, parafrasando la corrente artistica dello scrittore e drammaturgo Alfred Jarry. “Forse non stiamo inventando niente di nuovo ma almeno stiamo cercando di differenziarci“.

Un concetto ribadito anche da Daniele Latella convinto che con il teatro potenziale si stia portando all’attenzione della città “qualcosa di innovativo: il teatro fisico. Noi proviamo a tornare all’espressione che ha il corpo e dentro questa esperienza non ci interessa che escano degli attori, ma degli esseri umani di buona qualità. Nel teatro noi esploriamo il patto tra le persone in cui possiamo far credere cose assurde”.

Per arrivare a tutto questo ci saranno quattro moduli della durata di 45 giorni ciascuno. La cadenza dei corsi sarà bisettimanale: martedì giovedì. (dalle 20 alle 23 per gli adulti e nel pomeriggio per gli adolescenti). Ogni modulo costerà 110 euro. 400 per partecipare a tutti. Per i bambini costerà 60.

I moduli saranno:

Sguardi (novembre-dicembre)
Ritmi (gennaio-febbraio)
Maschere (marzo-aprile)
Stili (aprile-maggio)

Per informazioni formazione@valenzateatro.it

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