Autore Redazione
sabato
1 Novembre 2014
09:41
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Eventi - Alessandria

Grande successo per “Il ventaglio” degli Stregatti (recensione)

Grande successo per “Il ventaglio” degli Stregatti (recensione)

Venerdì 31 ottobre si è aperta la stagione MARTE al Teatro San Francesco di Alessandria, per l’occasione tutto esaurito, con “Il ventaglio” di Goldoni , messo in scena dalla compagnia Stregatti.

“Il ventaglio” è una commedia difficile da rappresentare, dato l’alto numero di personaggi, giocata sulla rapidità del susseguirsi delle scene strettamente concatenate, in un’azione dominata dall’equivoco e dalla maldicenza. In un paesino, rappresentato attraverso i suoi abitanti occupati nelle quotidiane mansioni, il pettegolezzo, con al centro il dono di un ventaglio, mette a repentaglio l’amore di Evaristo e Candida, in una realtà che viene sopraffatta dalla calunnia che vuole Evaristo innamorato della “villana” Giannina. Dopo una sequenza di malintesi, alimentati da continue sovrapposizioni fantasiose ai fatti reali, la semplice verità trionfa: il ventaglio acquistato da Evaristo presso la pettegola merciaia Susanna è stato da lui dato a Giannina non in dono, ma per la consegna all’amata Candida. Il testo è rispettato con rigore, il taglio registico è preciso nell’evidenziare i paradossi della stoltezza e gioca con l’uso delle maschere a più fini. Il paese è rappresentato in maniera corale, come da copione Goldoniano, con i protagonisti vestiti di bianco, colore che li accomuna, e cosparsi di borotalco, aspetto materiale che riporta alla polvere e a ciò che tutto confonde, si alza e ricade. Il borotalco è associato alla diceria che obnubila la verità , sempre più semplice delle architetture mentali. Le voci si incalzano, come i gesti, e la corporeità, pur in una commedia di continui dialoghi, è di grande rilievo. Cinque attori ( Simona Gandini, Simone Mussi, Simone Guarino, Assunta Floris e Giusy Barone) interpretano otto personaggi con cambi rapidissimi a scena aperta e una tempistica perfetta. Giusy Barone è Geltruda, la zia di Candida, e, con due maschere diverse e una versatilità sorprendente, Susanna la merciaia e l’oste Coronato. Simone Mussi è, senza maschera, Crespino, il promesso sposo di Giannina, e, con la Maschera, il barone tronfio e spiantato che vorrebbe sposare Candida. La maschera, nella scelta registica di Gianluca Ghnò e Giusy Barone, definisce i personaggi, ma divide anche coloro che agiscono nella chiarezza da chi manovra in modo torbido i fatti. I protagonisti sono caratterizzati, come da testo, dalle azioni e i sentimenti sono stereotipati in gesti.

Nella versione del Ventaglio degli Stregatti il personaggio che emerge su tutti, per realtà e sentimento, è Giannina (una splendida Simona Gandini), femminile, concreta e vera sia nell’affermazione della libertà di amare chi vuole, sia nella collera per un’ingiustizia. A lei il buon senso e il ruolo di interlocutrice con il pubblico e alla merciaia Susanna, caratterizzazione della vanità della chiacchiera e della frustrazione di una vita non prestigiosa, il monologo e la frase finale: “ io non amo le malegrazie”.

Nulla si può contro la verità, ma anche la calunnia non rinnega se stessa. Ottima l’interpretazione di tutti i protagonisti ed eccellente l’azione scenica. Il prossimo spettacolo di MARTE sarà “The dark side of Mercury” , della Compagnia Teatrale Il Cerchio di Gesso, venerdì 28 novembre.

 

Nicoletta Cavanna

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