Autore Redazione
sabato
20 Dicembre 2014
00:34
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Eventi - Alessandria

Quando il delitto si traveste di normalità. “Delitti esemplari”: recensione

Quando il delitto si traveste di normalità. “Delitti esemplari”: recensione

ALESSANDRIA – “Non sopporto mi si chiami assassino, non accetto che giochiate a condannare…”

 “Delitti esemplari “è l’opera di uno scrittore geniale, Max Aub, che ha tracciato brevi ritratti di assassini diventati tali per impulso, spinti da idiosincrasie proprie della vita quotidiana.  I protagonisti uccidono per fastidio nei confronti di un vicino che russa, per esasperazione verso un calciatore che manca il gol, per insofferenza verso il rumore, il cattivo gusto o per noia. Il genio sta nel contenere in poche battute le frustrazioni di una vita, tanto comuni da suscitare identificazione immediata.

La Compagnia Teatrale Max Aub (dal nome dell’autore) , con la regia di Laura Bombonato,  ha riproposto, venerdì 19 dicembre, al Teatro Macallè di Castelceriolo, per l’occasione tutto esaurito,  la messa in scena del testo.

La scelta registica è giocata sull’uso spiazzante dello spazio. La prima parte dello spettacolo è itinerante, gli spettatori vengono accompagnati a gruppi nei vari punti del teatro per assistere ai monologhi degli assassini che confessano al pubblico, in una sorta di confidenza ravvicinata, la normalità del loro delitto.

“Uccidere, finirla con tutto ciò che disturba perché tutto sia diverso…”. Un killer di professione (Claudio Pirolo), che offre i suoi servigi, sino al momento in cui lui stesso non sarà più vivo, è il trait d’union con la parte successiva della pièce, non più itinerante, ma strutturata.  La sua voce è il sunto della concezione dell’omicidio, pur grottesco nelle modalità, come mezzo ragionevole per risolvere un problema assillante.

I personaggi sono fulminei nel loro apparire e mostrare il lato violento della frustrazione e lo spettacolo gira velocemente sulla successione rapida dei monologhi e su improvvise apparizioni di tutti i protagonisti, che circondano il pubblico suonando, ballando e  gridando la loro liberazione nell’atto dell’uccidere.  Restano impresse alcune figure per l’inquietudine pur ironica che suscitano, come chi uccide in risposta ad una bruciatura di sigaretta, solo perché in quel momento ha una bottiglia come arma in mano (Domenico Palazzolo),   o come il francese (Massimo Rigo) che invoca “Liberté, fraternité e puntualité” e spinge sotto un tram l’amico ritardatario. Laura Bombonato dà voce, con la serafica tranquillità di chi sa di essere nel giusto, ad una donna che uccide la domestica chiacchierona (“Le ficcai un asciugamano in bocca perché la smettesse”) ed è esilarante quando, ossessionata dalla sporcizia altrui, irrora il pubblico di deodorante, prima di giustificare l’omicidio di uno sconosciuto per il suo cattivo odore.

Un ottimo spettacolo che vede i punti di forza nella tempistica e nell’uso dello spazio destabilizzante, tale da sorprendere lo spettatore e circondarlo, annullando l’univocità dello spazio scenico. “Delitti esemplari” è un testo certamente ironico, ma anche inquietante e la vicinanza dei protagonisti, che escono da più punti e si muovono senza apparenti regole, accresce questo aspetto. Bravi gli attori (in scena anche Cristina Brunetto, Daniela Cassina, Pier Manca e Marco Triches), convincenti e sempre nella parte, nei tanti ruoli interpretati con ritmo sostenuto.

Teatro pieno e notevole successo di pubblico.

Nicoletta Cavanna

 

 

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