Autore Redazione
mercoledì
28 Gennaio 2015
09:06
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Eventi - Alessandria

Alla Ristorazione Sociale i sapori della letteratura mediterranea

ALESSANDRIA – Il rapporto fra cibo e letteratura è molto stretto. Uno influenza, da sempre l’altro. Partendo da “banali” ricettari, passando per romanzi di vario genere, dall’erotico/amoroso al giallo, i due mondi si ispirano e attraggono a vicenda. La Ristorazione Sociale e il suo percorso nel mondo letteratura ne è l’ennesimo esempio. Non a caso tale evento prende il nome di “ContamiNazioni”. Nel caso specifico poi, si parte per un viaggio nel Mediterraneo, mettendo a confronto autori e piatti diversi, ma non distanti, fra loro. Primo appuntamento è nella Marsiglia di Fabio Montale, personaggio nato dalla mente brillante di Jean-Claude Izzo, che descriveva così la propria città: Marsiglia non è una città per turisti. Non c’è niente da vedere. La sua bellezza non si fotografa. Si condivide. Qui, bisogna schierarsi. Appassionarsi. Essere per, essere contro. Essere, violentemente. Solo allora, ciò che c’è da vedere si lascia vedere”. Queste le parole dello scrittore francese, ma di chiare origini italiane, nel primo libro della cosiddetta “trilogia marsigliese” che lo ha reso un autore di culto e un punto di riferimento per il cosiddetto noir mediterraneo. Marsiglia è una città meticcia dove le mille culture di passaggio, fradice d’acqua di mare, sgocciolano lasciando tracce indelebili su una mappa frastagliata: dai quartieri diventati ostentatamente alla moda, alle cités del nord, “le periferie dell’immigrazione”, fino alle strade storiche del Panier e del Vieux Port. Un crogiuolo di lingue e suggestioni trasferitosi anche nei piatti e nel fondo dei bicchieri, dando vita a quel sapore mediterraneo che partendo dalla bouillabaisse, ricchissima zuppa di pesce sfiora le coste della Grecia e si rinfresca con un calice di bianco o di rosso provenzale. E così per Fabio Montale, il protagonista dei romanzi e vero alter ego di Izzo, mangiare diventa non solo un modo di immergersi in questa affascinante atmosfera multietnica, ma anche un vero e proprio atto di resistenza politica verso le crescenti tensioni razziali. Come al “Bar de Maraichers”, in rue Curiol nel quartiere La Plaine, dove Hassan, sotto l’ala protettrice della musica di Brel, Brassens e Ferré, gli offre un bicchiere dopo l’altro e pietanze semplici a base di pane, pomodoro e olio d’oliva. O come al mercato multicolore di Longue des Capucins, lungo la Canebiere, perfetto per perdersi tra i profumi di mille spezie che trasformano questa parte della città in un angolo d’oriente: dal coriandolo al cumino, dal curry alla menta, quegli stessi aromi che Montale ritrova anche sul corpo delle donne che tragicamente ama.

 

A questo seguiranno altri appuntamenti con i sapori della letteratura mediterranea. Dalla Sicilia di Camilleri alla Istanbul di Avkol, passando per la Genova di Morchio e la Barcellona di Montalbàn.

 

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