Autore Redazione
sabato
31 Gennaio 2015
23:42
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Eventi

Il rapporto di coppia, ovvero il nulla psicotico. Recensione de “Il nostro amore schifo” al Teatro Sociale di Valenza

Il rapporto di coppia, ovvero il nulla psicotico. Recensione de “Il nostro amore schifo” al Teatro Sociale di Valenza

VALENZA – In lui c’è qualcosa che non va

perché crede

che in noi ci sia qualcosa che non va

per il fatto che cerchiamo di aiutarlo a vedere

che ci dev’essere qualcosa in lui che non va” (cit dai Nodi di Laing)

 

Un rapporto distorto può corrispondere ad un paradigma psicologico, un intrico di parole in cui si intrappolano i pensieri.

Sabato 31 gennaio al Teatro Sociale di Valenza i Maniaci d’Amore hanno messo in scena “Il nostro amore schifo”, per la regia di Roberto Tarasco.

Luciana Maniaci e Francesco D’Amore raccontano, in uno spettacolo di serrato dialogo, la storia di un amore privo di fondamenta, nato per caso e durato una vita nella totale lontananza di spirito, pur nella tediosa e continua vicinanza. Un tema drammatico che si svolge nell’assenza di singoli eventi di dramma, trattato con cinismo e ironia. L’inizio è segnato dalla festa di un compleanno giovanile, in cui avviene l’incontro della coppia, e la fine dal compimento dei 70 anni di lei e dai capelli bianchi che segnano la vecchiaia raggiunta insulsamente.

Il testo è sorprendente ad ogni passo, sia per gli scarti temporali che per i cambi di registro dal tono cinico e psicotico a quello apertamente parodistico. La personalità di lui è pessimista e pazzoide, sino a sfiorare lati di schizofrenia e di dissociazione dell’ego (ancora aleggia la psichiatria di Laing). Lei è conformista (esilarante la scena del pranzo di presentazione alla famiglia, un crescendo di gaffes e di luoghi comuni), vuole il “sempre” contrapposto al “per ora”, la sicurezza e il benessere. Entrambi si scelgono senza scegliersi, senza comprendersi e senza amarsi, tanto da passare attraverso tutte le fasi della vita, compresi un tradimento,  funerali e nascita dei figli, senza alcuna emozione vera.

Il taglio registico di Roberto Tarasco mira a mettere in luce la discrepanza tra la totale mancanza di profondità dei dialoghi e il dramma sotteso, in un clima surreale che diverte e decisamente strappa la risata, ma inghiotte in un’atmosfera da teatro dell’assurdo.

Bravi e ironici i protagonisti,  coinvolgenti e totalmente spiazzanti, capaci di caricare di significati altri parole banali e inidonee alle situazioni (come “faccio una torta” proferito in tono di minaccia).

Spettacolo insolito, nuovo nel trattare un tema su cui verrebbe da pensare che tutto già sia stato detto. Il ritmo è veloce e rincorre gli anni, l’impressione è quella di un cerchio che si chiude e di una corsa senza meta, il cui finale è improvviso e privo di causa determinante. Così il finale di “Il nostro amore schifo” è un taglio netto, un buio che interrompe e ancora una volta sorprende lo spettatore.

La stagione APRE al Teatro Sociale di Valenza prosegue con “Love show” di Francesco Giorda, che proporrà il Lupercus, indescrivibile gioco di cui si può solo anticipare la natura esilarante e irriverente.

Nicoletta Cavanna

 

 

 

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