Autore Redazione
domenica
29 Marzo 2015
00:13
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Eventi

La “commedia della minaccia” di Pinter. Recensione de “Una serata fuori” all’Auditorium Santa Chiara a Casale

La “commedia della minaccia” di Pinter. Recensione de “Una serata fuori” all’Auditorium Santa Chiara a Casale

CASALE MONFERRATO – “Tu sei tutto quello che ho, voglio che te lo ricordi”

In una frase ripetuta  in modo insopportabile, l’ossessione possessiva di una madre e il senso di prigionia claustrofobica di un figlio frustrato e represso .

Venerdì 27 e sabato 28 marzo “Una serata fuori”, pièce di Pinter scritta per la televisione, presentata dall’Associazione Teatrale Nuovo Palcoscenico, ha concluso, con grande affluenza di pubblico, il Festival Teatrale I Crepuscoli a Casale Monferrato, all’Auditorium Santa Chiara.

Il tema è l’oppressione materna che diventa sempre più pressante e si somma alla frustrazione dell’ambiente lavorativo e mondano, nel quale i colleghi vessano il protagonista, capro espiatorio di una cattiveria tangibile. Albert (Marco Brotto) incamera un risentimento che ribolle e trapela dalla sua espressione e dai suoi gesti sempre più esasperati. Proprio nelle parole non dette e nelle azioni non portate a termine si annida la violenza, sempre sull’orlo di scoppiare eppure sempre trattenuta, anche quando al protagonista pare, erroneamente, di aver compiuto un gesto ferale nei confronti dell’insopportabile genitrice (una brava Rita Tancini, perfetta espressione di totale egoismo ipocrita e soggiogante).

La regia di Chiara Angelini mantiene i cambi di scena continui e rapidi del montaggio televisivo, trasformandoli in momenti di spettacolo sulla musica dei Beatles. Il contesto è ambientato negli anni ’60 e gli arredi sono perfettamente in stile, minimali, ma perfetti nel rispecchiare i gusti dell’epoca.

Notevole l’abilità dei protagonisti che escono di scena, indossano maglie nere e, istantaneamente, si trasformano in addetti alle scenografie, con una sincronia di movimenti che diverte e trascina lo spettatore in un dietro le quinte con un ritmo narrativo parallelo al principale.

Da sottolineare il taglio registico della scena corale della festa presso il principale di Albert. I gruppi cambiano e si scompongono e, nel complesso del brusio e del movimento generale, l’attenzione si sposta da un crocchio all’altro con tecnica cinematografica e un ritmo notevole, mentre la tensione cresce e infine degenera. Tutto ciò che segue non può che essere conseguenza inevitabile.

Una buona prova per Nuovo Palcoscenico per un testo la cui sfida riuscita è mantenere una progressione rabbiosa, coniugandola con momenti di dialoghi di gruppo e continui cambi scena.

Notevoli le interpretazioni di Cinzia Pavese (convincente nel ruolo della  Ragazza-prostituta arrogante e logorroica), Giuseppe Costantino (la cui presenza è un perno su cui girano le scene corali) e Marco Giva Magnetti (bravo nell’atteggiamento persecutorio e minaccioso).  In scena anche  Carlo Balbo, Giuseppe Sabatti, Ottavio Pavesi, Silvia Natta, Irisa Mishka, Giovanni Saldì.

Nicoletta Cavanna

 

 

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